Lez.25 - Il secondo filo dell'attività Creativa
La dottrina del Filo d'Oro III Antahkarana
Dal corpo fisico-eterico, considerati come un’unità, al corpo astrale o emozionale. Questo filo emana o è ancorato nel plesso solare, va al cuore, ed è portato verso l’alto al corpo astrale per mezzo dell’aspirazione, fino ad ancorarsi nel campo di forza dei petali dell’amore del Loto egoico.
L’energia usata per connettere, nella coscienza, l’uomo fisico e il corpo emozionale o astrale è focalizzata nel plesso solare; molti stanno lavorando per collegare la mente ai due aspetti già connessi. Questo filo di energia emana dal corpo. Alcuni stanno per unire anima e mente, a sua volta congiunta agli altri due aspetti. Lo schema di canalizzazione energetica del secondo filo è il seguente:
- Triade Spirituale, custode dell’energia monadica.
- Atomo permanente buddhico.
- Petali dell’amore.
- Antahkarana.
- Atomo permanente astrale entro il loto egoico.
- Centro del cuore.
Nell’uomo poco evoluto, questa corrente di forza dai petali dell’Amore del Loto Egoico passa semplicemente attraverso il cuore e va direttamente al plesso solare manifestando i suoi due aspetti di vitalità e qualità dell’anima, l’uno per infondere energie alla corrente sanguigna, l’altro per risvegliare il plesso solare. Quest’ultimo dominante nella vita dell’uomo, è la forza tramite la quale si esprime la vera natura del desiderio, fino a quando l’aspirante opera la trasmutazione e il riorientamento della natura emotiva. Il centro del cuore si risveglia che domina sulla vita del centro del plesso solare.
Questo secondo filo parte dal centro del plesso solare che esprime separazione egocentricità e l’amore verso se stessi, per connettersi col centro del cuore che esprime unione e senso della fratellanza. Quando le energie del plesso solare, espressione della potente natura del desiderio che alimenta la vita emotiva della personalità, vengono riorientate e trasferite al centro del cuore ne risulta la realizzazione della coscienza, dell’amore e del proposito di gruppo.
Il sistema nervoso simpatico è connesso con il corpo astrale o emotivo, il contatto avviene per mezzo del plesso solare, proprio come la vitalità, che governa la vitalità del sangue, stabilisce il contatto attraverso il cuore. Il cuore è il centro dell’esistenza sul piano fisico. Il sistema cerebro spinale opera con la sostanza mentale.
Il plesso solare è lo sbocco, per così dire, del corpo astrale nel mondo esterno, lo strumento attraverso il quale fluisce l’energia emotiva. È l’organo del desiderio, la sede della vita istintiva, dell’anima animale e della natura emotiva molto sviluppata. È di estrema importanza nella vita dell’uomo medio. Spesso l’ombelico che rappresenta il plesso solare, è considerato più centrale e più essenziale del cuore, esso controlla l’apparato digerente e raggiunge con tutte le ramificazioni fegato, milza, stomaco, l’esofago, e gli organi della generazione, il cuore e i polmoni. Può essere considerato il cervello del sistema simpatico e reagisce con pericolosa facilità al pensiero. Il plesso solare dirige e governa alcuni aspetti del sistema nervoso, e costituisce in gran parte il cervello istintivo o animale.
Il centro del plesso solare è sede della vita istintiva, dell’anima animale e della vita emotiva molto sviluppata. L’umanità vibra principalmente con il corpo senziente o astrale, così il corpo senziente di un essere umano comune non è quasi mai libero da qualche umore, paura o agitazione. Ciò ha determinato una situazione per cui il plesso solare si è sviluppato in modo anormale. Il plesso solare è lo sbocco, per così dire, del corpo astrale nel mondo esterno, il canale per cui fluisce l’energia emotiva. È l’organo del desiderio. È di suprema importanza nella vita dell’uomo ordinario e per l’aspirante è indispensabile pervenire a controllarlo: egli deve trasmutare il desiderio in aspirazione.
Osare è strettamente connesso con il plesso solare, che essendo l’organo del corpo astrale e dello psichismo inferiore riunisce tutte le forze inferiori e, sotto l’impulso dell’anima, le dirige ai loro ricettacoli superiori. Offre la chiave della subordinazione della personalità, il plesso solare, il grande commutatore del desiderio e delle forze astrali, e anche il centro principale dell’opera di trasmutazione.
Le attività violente per impeto di collera o temperamento, le irritazioni prolungate, gli stati d’ansia, riversano correnti di energia emozionale o astrale entro e attraverso il centro del plesso solare, ponendolo in condizione di grave disordine. A sua volta, questo agisce sullo stomaco, sul pancreas, sul condotto biliare e sulla cistifellea. Pochi sono gli uomini (forse nessuno, in questo particolare periodo) che non soffrono di cattiva digestione e che non risentono affezioni gastriche o disturbi epatici.
L’eccessiva stimolazione del plesso solare è il conseguente afflusso di forza dal piano astrale, di cui quel centro è la porta spalancata. L’uomo, è quindi, vittima di forze che dovrebbero invece riunire ciò che è inferiore e debitamente trasferirlo in ciò che è superiore, dovrebbe semplicemente commutare ciò che sta sotto in ciò che è sopra. Invece si forma un tremendo vortice di forze, che non solo provoca difficoltà fisiche di vario genere, ma costituisce anche la ricca sorgente delle scissioni, di cui si occupa ora la psicologia moderna. Le forze situate sotto il diaframma e quelle al di sopra, si trovano così separate da questo potente centro di forza vibrante mediano. Scissione, illusioni, allucinazioni, disordini nervosi di ogni specie, malesseri fisici che investono particolarmente l’intestino, il fegato, il pancreas.
Figura 1. Triangolo minore del Plesso solare
L’esternazione fisica densa del centro solare è il pancreas, e secondariamente lo stomaco. Esiste un rapporto, un triangolo di forza tra: centro plesso solare – pancreas – fegato – stomaco. Vi compare una forza spirituale centrale (poiché la forza astrale lo è in essenza) con tre manifestazioni, alimentate da forze ed energie del centro del plesso solare. Questo triangolo, che consiste nel plesso solare (che sappiamo, essere correlato al pancreas e agli isolotti pancreatici di Langerhans), il centro minore dello stomaco (questo è, infatti, un’esternalizzazione secondaria del centro del plesso solare), e il centro minore del fegato. I tre organi fisici: pancreas, stomaco e fegato, sono alimentati e nutriti dalle forze e le energie del plesso solare. Il controllo del plesso solare, la ricezione e l’emissione corretta delle sue energie darebbero origine a un grande processo purificante, rafforzando e proteggendo assai i tre organi vitali presenti in quella regione del corpo umano.
I centri sotto il diaframma simboleggiano il sé personale inferiore e nel centro che li sintetizza il plesso solare, esprimono la forza magnetica dell’aspetto materia nell’essere umano.
Il lavoro è quello di trasmutare le energie del desiderio nel cuore. Il Maestro M. afferma che anche nei tempi più remoti gli uomini capirono l’importanza del cuore, dimora della Saggezza, e lo considerarono la Dimora di Dio (Coscienza Cristica). La saggezza si oppone all’intelletto, ma nessuno vieta di ornare la mente di saggezza. Spesso si confonde fra sentire e pensare nel cuore. Alla capacità di pensare nel cuore si perviene quando si trasmuta il desiderio in amore, quando si elevano le forze del plesso solare al centro del cuore. Pensare nel cuore è anche indizio che l’aspetto superiore del cuore, il loto a dodici petali che si trova proprio al centro del loto dai mille petali, è ormai attivo.
Come un uomo pensa nel suo cuore, tale egli è. Pensare nel cuore è realmente possibile solo quando le facoltà mentali sono adeguatamente sviluppate e hanno raggiunto un livello di sviluppo abbastanza elevato. Vedere con gli occhi del cuore; udire con le orecchie del cuore il fragore del mondo; penetrare il futuro con la comprensione del cuore … ”Cos’è che non brucia? Il pensiero”. L’uomo invero genera un pensiero che resta stabile fra gli strati spaziali (Cuore).
Il sentiero del Fuoco conduce al Sublime. Non le parole, né la paura, né l’abitudine, ma la comunione del Cuore ne è la manifestazione più immutabile ed eterna. Il Ponte dell’Arcobaleno avvicina a quella spiaggia. Quante controversie a questo proposito; pure, quella spiaggia esiste, e bisogna trovare la via. Sarà il cuore ardente, e certo non le foglie secche dell’autunno, a valicare tutti i ponti. Chi non pensa all’incedere del fuoco del cuore non conosce la via superiore; né vuole impegnarsi a trovarla[1].
Il centro del cuore, sede della vita, il massimo principio che si esprime nell’uomo. Sappiamo inoltre che il terminale inferiore del filo della Vita è posto nel chakra del cuore. Al centro della figura tradizionale del chakra del cuore, l’Anahata chakra, è visibile un canale che termina con un triangolo capovolto. La corolla del chakra o più precisamente del vortice è composta di 12 petali (vibrazioni), il numero delle divisioni dell’OM e dei nomi del Sole. Il Colore tradizionale associato al loto del cuore è il verde. All’interno del loto vi è un doppio triangolo, simbolo delle tre energie equilibrate.
Figura 2. Simbolismo chakra del cuore
L’animale associato è l’antilope, come tutti gli animali usati nelle allegorie sacre, riveste il significato di una virtù. In questo caso simbolo della velocità, rappresenta l’Elemento Aria del chakra cardiaco. Il centro energetico del cuore deve ricevere l’energia proveniente dal centro del plesso solare posto sotto il diaframma. Il centro del plesso solare è il più potente per la personalità, essendo l’organo di compensazione delle forze della personalità. Il fatto di decentrare ed “elevare” la coscienza inferiore accentrata su se stessa in quella superiore spersonalizzata causa molte difficoltà psicologiche dovute al fatto che l’uomo è consapevole dei rapporti e della responsabilità che lo legano al Tutto anziché alla parte.
Il cuore è connesso con l’aspetto vita, perché sede del principio vitale, luogo dove l’energia di vita si ancora. È connesso alla sintesi, alla monade e a tutto ciò che trascende il sé separato. Qualsiasi gruppo mosso e controllato da un uomo o da un gruppo, o qualsiasi organizzazione, è connesso con la vita che è nel cuore. L’attuale diffusione dei disturbi cardiaci, soprattutto fra gli intellettuali, i professionisti e gli uomini d’affari, è dovuta al risveglio di questo centro e alla scoperta dell’ignorata capacità umana di coscienza e servizio di gruppo. Il risveglio del centro del cuore è fonte di disturbi cardiaci e di varie difficoltà connesse col sistema nervoso autonomo, con il nervo vago in particolare. Il timo, ghiandola poco compresa, spiega gran parte di ciò che riguarda attività e controllo del nervo vago.
Cuore e Centro del Nervo Vago. È un centro secondario, assai potente, connesso al nervo vago. Certe scuole di occultismo lo considerano come uno dei centri principali; non è lungo la spina dorsale, ma non è lontano dalla ghiandola del timo. Il nervo vago, che ha la sua origine nel midollo allungato, è anche collegato con il centro alta major. Questo centro può dirsi il più avanzato dei centri minori, non tanto nel suo stato di vibrazione, ma nel senso del suo scopo, l’azione e l’utilità. Il centro nervo vago regna sovrano per coloro che stanno entrando nel percorso dello Spirito, quelle persone che hanno determinato che vogliono sviluppare lungo le linee che l’evoluzione ha stabilito o predeterminate. Il centro nervo vago inizia dunque a vibrare e irradiare, non appena la persona comincia a mostrare un interesse attivo e pratico nel lavoro per il piano spirituale. È un invito, infine, a servizio di gruppo (cuore). Questo centro non si trova nell’eterico lungo la colonna vertebrale, come i grandi centri, ma è ulteriormente all’interno del corpo eterico, appena sopra il cuore, vicino alla ghiandola del timo.
Sembra plausibile che il centro alta major utilizzi il nervo vago per regolare la risposta immunitaria, perché quest’ultimo è collegato con il centro del cuore ed è asservito ad esso. Come la milza, il centro nervo vago è ora il centro principale per la ricezione di prana, e forma un triangolo radiante eterico, che è l'impulso di origine per la circolazione del prana nel corpo.
Il Maestro D.K. ci informa che nelle fasi iniziali dello sviluppo, sia individuale che di tutta l’umanità, il loto del cuore, rovesciato, sfiora con i suoi dodici petali il centro del plesso solare. Il loto del plesso solare ha 10 petali protesi verso il centro superiore del cuore, poiché le sue energie salgono lentamente dal plesso solare al cuore. Il loto del plesso solare è già rivolto in alto fin dai tempi dell’Atlantide, ed ha i petali protesi verso il centro superiore del cuore, poiché le sue energie lentamente salgono, per fuggire dal “carcere delle regioni inferiori” grazie alla trasmutazione. Come risultato, il loto del cuore lentamente si apre e si rovescia. Questi movimenti sono effetto di una duplice azione: spinta dal basso polarità negativa (-) e attrazione dall’alto polarità positiva (+).
Dov‘è, o Lanu, il portale che custodisce la triplice via?
Entro il sacro cuore di Colui Che è il triplice Sentiero. Raggiungo il portale e passo all’interno, entrando così nel Cuore, per mezzo della grande compassione.
Quante porte vi sono, O Passeggero sulla Via?
Le porte sono sette e ciascuna conduce al centro di una grande sfera di beatitudine. Colui che cerca di conoscere deve scoprire la prima porta. Dopo averla passata, in cicli periodici scoprirà le altre sei[2].
I tre centri principali per l’uomo che segue il sentiero nelle sue due suddivisioni, sono: il cuore, la gola, la testa. In figura[3] sono rappresentati i sette centri, divisi in due gruppi di tre, sopra e sotto il diaframma, più il centro fra gli occhi. Sopra il diaframma abbiamo i tre centri cuore, gola, testa, tramite i quali la Triade Spirituale dovrà infine operare e il centro sintetico, l’Ajna, che alla fine esprime la personalità integrata e diventa l’agente diretto dell’anima.
Il loto del cuore nella figura è rappresentato ancora rivolto in basso verso il loto solare per esprimere l’idea che la sua rotazione per il genere umano non è conclusa. Solo alla fine del grande ciclo mondiale tutti i loti, già rivolti verso l’alto, si apriranno diventando liberi canali per l’afflusso e la trasmissione delle tre principali energie divine e delle quattro forze minori.
Figura 3. I sette loti principali
Il Maestro D.K. c’informa che la figura rappresenta il livello evolutivo dell’uomo spiritualmente evoluto (condizione di discepolo) e non dell’iniziato di ordine superiore. Né descrive l’uomo medio odierno. Ciò è indicato dal fatto che il riflesso del centro del Cuore 12 petali all’interno di 960 petali esistente nella testa è rivolto in alto, in risposta all’accresciuto potere dello stesso centro del Cuore di 12 petali, e che l’Ajna è chiaramente ed esattamente definito, a dimostrare una personalità integrata e coordinata. Vi è una relazione diretta tra i due centri dai dodici petali e la meditazione occulta; c’è un vero canale tra il centro del cuore ed il centro che gli corrisponde nella testa.
Nelle fasi iniziali dell’evoluzione, anche il loto della gola è rovesciato e i suoi petali si protendono verso le spalle e avvolgono i polmoni o una parte di essi. Durante il ciclo vitale dell’anima, lentamente s’inverte e con i suoi petali sfiora le orecchie e include il midollo allungato e la ghiandola carotidea, che è più strettamente connessa alla tiroide che non alle altre due ghiandole della testa.
Come sale l’energia dal centro solare a quello del cuore? Sempre tramite polarità e triangolazione, tramite un terzo centro Ajna fra le sopraciglia. Il centro Ajna attraverso la concentrazione e la meditazione attira verso l’alto le energie inferiori, fino a condurle nel centro del cuore.
I centri connessi all’evoluzione dei corpi sottili, l’evoluzione della psiche, sono cinque.
- Quello alla base della spina dorsale, l’unico che abbia un effetto fisico;
- Quello del plesso solare, il più importante del corpo dal punto di vista del piano astrale;
- Quello della gola, il più importante dal punto di vista del piano mentale;
- Quello della regione del cuore che ha un legame occulto con il piano buddhico, la ragion pura;
- Quello al sommo della testa, che è la corona ed è in relazione con il piano atmico, il divino proposito.
I centri sotto il diaframma sono in relazione polare con quelli sopra di esso:
- Fra il centro alla base della spina dorsale e il loto dai mille petali, il centro della testa. In tale relazione i quattro petali del centro alla base della spina dorsale diventano i molti, ossia il quaternario si perde nell’universale.
- Fra il centro sacrale e quello della gola. In questa relazione avviene un’unione fra le dodici Gerarchie creative e il quaternario ed è rivelato il segreto dei 16 petali del loto della gola.
- Fra il centro del plesso solare (10 petali) e il centro del cuore (12 petali), relazione in cui il 10 dell’uomo perfetto, nel nostro sistema solare, si perde nella consumazione del 12.
- Fra il centro della testa e il centro Ajna fra le sopracciglia, quando anima e personalità sono un’unità operante.
Le energie inferiori (sotto il diaframma) dal centro del plesso solare si riversano nel cuore, si fondono con le energie di quel centro e come stadio successivo, salgono alla gola, sempre tramite il centro del cuore. Dopo le cinque energie si concentrano nel centro Ajna, che è nella testa.
Mentre il centro del cuore si risveglia e il centro della gola si volge all’opera creativa fra i due, si stabilisce un preciso rapporto e vi è uno scambio di energia. Quest’attività suscita a sua volta una risposta del loto dai mille petali, attraverso il quale passa normalmente l’energia che anima sempre cuore e gola. Questo fatto dà inizio a due risultati: l’apparizione della luce nella testa, l’apertura del centro Ajna a simboleggiare l’unificazione dell’anima con la personalità.
[1] Agni Yoga Society, Cuore, 256.
[2] Trattato dei Sette Raggi V, “Stanze per discepoli” pag. 162.
[3] Trattato dei Sette Raggi IV pag. 162.