Parte VII - Le Catene planetarie secondo Leadbeater e Purucker - Sapienza Misterica

SAPIENZA MISTERICA
Vai ai contenuti

Parte VII - Le Catene planetarie secondo Leadbeater e Purucker

Fuochi e Raggi Cosmici

LE CATENE PLANETARIE SECONDO C.W. LEADBEATER

In una fondamentale opera di C.W. Leadbeater, scritta in collaborazione con Annie Besant, Man, Fragments of a Forgotten History, Leadbeater spiega la struttura occulta del sistema solare, affermando che quanto rivelato è dovuto alla propria chiaroveggenza ed a quella di Annie Besant. Spiegando delle Catene planetarie del nostro sistema solare, dà informazioni contrastanti con gli insegnamenti di H.P. Blavatsky. Inoltre in quest’opera si afferma che la Terra non sarebbe un pianeta a sé stante, ma uno dei tre elementi fisici di un’unica catena, i cui due altri indica come Marte e Mercurio.
 
Dopo la morte di H.P. Blavatsky, C.W. Leadbeater e Annie Besant e poi C. Jinarajadasa, iniziarono a insegnare e a rendere popolare l’idea di A.P. Sinnett che il 3° Globo della nostra Catena Planetaria è il pianeta Marte, e che il 5° Globo è il pianeta Mercurio. Si dispose per la Catena della Terra non più un Globo sul Piano Fisico come riportato in Sapienza Antica dalla stessa Besant, ma tre Globi, uno nei sottopiani densi, due in quelli eterici, individuati come Marte e Mercurio, due sul Piano Astrale, e due nei sottopiani inferiori del Mentale. A. Besant confermò le affermazioni fatte da Leadbeater perché i due lavoravano strettamente uniti nel campo delle loro ricerche chiaroveggenti. Questa particolare disposizione dei sette Globi di Leadbeater e Besant è stata fatta propria dai teosofi di Adyar ed è quella che “va per la maggiore”, perché tutti i diagrammi particolareggiati che circolano in Internet sono opera dei due chiaroveggenti. Anche il Dr. Douglas M. Baker adotta nei suoi libri questa disposizione.
 
Questa disposizione catenaria, anziché su Quattro Piani, si sviluppa su Tre piani per ogni Catena Planetaria; le Sette Catene Planetarie ricoprono solo i Cinque Piani inferiori. Il Globo C nei sottopiani eterici è individuato da Leadbeater con Marte, mentre il Globo E è individuato con Mercurio.
 
 
Figura 1. Schema planetario del nostro Logos delle sette Catene secondo C.W. Leadbeater
 
La prima obiezione è che se Marte e Mercurio facessero parte della nostra catena planetaria, non saremmo in grado di vederli o sapere nulla di loro, poiché il terzo e il quinto globo della catena appartengono a sottopiani al di sopra delle percezioni del piano fisico. La seconda obiezione è che Marte e Mercurio fanno parte dei rispettivi Schemi. Questa particolare disposizione dei Globi nelle sette Catene considera solo Cinque Piani Solari, il 3°, il 4°, il 5°, il 6°, e il 7°, iniziando e terminando con una coppia di Globi nei sottopiani inferiori dell’Atmico.
 
Guido da Todi nel suo Libro La Grande Sintesi della Tradizione Esoterica fornisce dettagliate informazioni riguardo questo particolare argomento. Nella traduzione francese del volume della Dottrina Segreta, che tratta della Cosmogenesi, Blavatsky scrive: “L’altro libro – Man, Fragments of a Forgotten History – che apparve più tardi, aveva, come scopo, di presentare la dottrina arcaica sotto un punto di vista ideale, di tradurre qualche tavoletta impressa nella Luce Astrale, di riprodurre qualche insegnamento tratto, in parte, dai pensieri di un Maestro e sfortunatamente incompreso. Quest’opera parla anche dell’evoluzione delle prime razze umane sulla terra, e contiene dei capitoli eccellenti, di carattere altamente filosofico. Ma essa non è altro, malgrado tutto, che un piccolo romanzo mistico interessante. Non ha raggiunto il suo scopo, perché le condizioni necessarie alla traduzione di queste tavolette astrali non esistevano in chi lo faceva. Il lettore, di conseguenza, non dovrà stupirsi se i volumi attuali contraddicono in parecchi punti queste prime descrizioni”. A pagina 142 del libro sopra citato, Blavatsky scrive: “Quando la presente opera fu intrapresa, l’autore, convinto che la speculazione al soggetto di Marte e di Mercurio (di Besant e Leadbeater) fosse errata, domandò, per lettera, agli Istruttori, una spiegazione, una specie di versione autorizzata. Essa ricevette soddisfazione su tutti i punti. Dalla lettera a pag. 151, una frase, scritta con umorismo amabile, la risposta del Maestro Morya: “… inoltre (Marte e Mercurio) sono delle catene settenarie, tanto indipendenti dai Signori e Superiori Siderali della Terra, quanto voi stessa siete indipendente dai <principi> di DAUMLING (Pollicino), che erano forse i suoi sei fratelli, con o senza berretto da notte …”.
 
Ogni Catena con i suoi Globi è settenaria, ed è perciò sotto l’influenza di numero di posizione di Piano con i sette Luminari, i pianeti sacri e i sette Raggi. Per render più facile lo studio delle corrispondenze, gli Schemi e le Catene di uno Schema planetario, i Globi di una Catena, sono chiamati frequentemente coi nomi dei sette pianeti sacri. Questa scelta ha avuto come conseguenze che parecchi hanno confuso i Globi della propria Catena con gli Schemi del medesimo numero.
 
Leadbeater e Besant descrissero con dovizia di particolari le loro investigazioni paranormali su quanto le “tavolette astrali” riferivano ad essi della vita ospitata dalla catena di Marte, che si svolge – a quanto asserivano - parallelamente a quella terrestre. Essi indicarono le vallate ed i panorami di quel pianeta; la civiltà che vi si sviluppa; gli abitanti, le abitudini locali, i tipi di piante, le case, ed ogni altro componente di esistenza che si può trovare in un pianeta simile al nostro.
 
Nel volume “I Maestri ed il Sentiero”, scritto da Leadbeater, è riportato un episodio significativo intitolato Tabella del Maestro Djwal Kul (D.K.). Scrive Leadbeater che, con il signor Cooper-Oakley ed un confratello indù, si trovava a discorrere sui terrazzi della Sede centrale di Adyar, sede della Società Teosofica mondiale. Improvvisamente, si avvicinò a loro il Maestro Tibetano, o D.K., che, in quell’epoca, era il discepolo principale del Maestro K.H.: ‘Con un sottile sorriso, il nostro Istruttore rispose:” Veramente non posso dirvi tutto sul loro conto, se prima non avete raggiunto una Iniziazione molto elevata. Volete sentire quel poco che posso dirvi, che, per la sua pochezza, vi indurrà inevitabilmente in errore, o volete aspettare fino a quando vi si potrà dire tutto?”. Pensammo, come è ben naturale, che un boccone di pane era meglio che nulla, e perciò dicemmo che ci saremmo accontentati di quel poco che potevamo avere. Le informazioni che ci diede furono interessantissime, ma, come Egli aveva predetto, per una gran parte ci risultarono incomprensibili …’
 
Poiché a Leadbeater riuscirono incomprensibili le spiegazioni dei Sette Raggi, con molta probabilità lo spinsero a creare, sotto l’illusione di una personale chiaroveggenza, il suo sistema delle Catene e che è una derivazione molto stretta dell’azione dei Raggi nel Cosmo. I Raggi sono le incarnazioni di Sette Grandi Vite Cosmiche. I 7 Raggi pervadono il nostro Universo, portando qualità specifiche e caratteristiche all’interno di ogni piccolo atomo del Suo Spazio. Nel nostro sistema solare, la fonte di energia dei 7 Raggi sono le Sette Stelle dell’Orsa Maggiore che, a loro volta, utilizzano 7 Pianeti Sacri che sono le espressioni di 7 Signori Planetari.
 
La Catena che precede in questo Schema quella della Terra è la Lunare. Quando una Catena Planetaria si trova nella sua ultima Ronda, il suo Globo A, prima di estinguersi completamente, proietta tutta la sua energia e tutti i suoi “principi” in un centro neutro di forza latente, un centro Laya; e così anima un nuovo nucleo di sostanza o materia indifferenziata, cioè lo chiama in attività, gli dà vita. Di conseguenza il Globo A della Catena Lunare anima con i suoi Principi il Globo A della Catena Terrestre, per poi morire; il successivo Globo B della prima trasmette la propria energia al Globo B della nuova Catena e così via. Avendo la Luna trasferiti i suoi principi in un nuovo centro, diviene virtualmente un pianeta morto, nel quale è quasi cessata la rotazione fin dal momento della nascita del nostro Globo. La Luna è costituita ora solo dal residuo della quantità fredda, ed è l’ombra trascinata dietro al nuovo corpo, nel quale sono stati trasfusi tutti i suoi poteri viventi ed i suoi principi. Essa è ora condannata a seguire incessantemente, e per lunghe epoche, la Terra; ad essere attratta e ad attrarre, a sua volta, la sua progenie. La Catena Lunare fu un insuccesso, pertanto questo argomento sarà trattato dettagliatamente in seguito.
 
 
LE CATENE PLANETARIE SECONDO G. DE PURUCKER
 
 
G. de Purucker che fu a capo della The Theosophical Society (Point Loma) dal 1929 fino alla sua morte nel 1942, mantenne la disposizione dei sette Globi su Quattro Piani dei teosofi della L.U.T., ma introdusse altri cinque Globi sulle catene planetarie, facendo in modo che fossero composti da 12 Globi, disposti in Sette Piani. Purucker spiega che il consueto diagramma dei sette principi, come l’ha elaborato H.P.B., intende semplicemente mostrare che il più alto e il più glorioso è Atman o Atma il Settimo Principio lo Spirito; e che i principi poi “discendono” in una scala decrescente in importanza, potere, e merito.
 
G. de Purucker chiede: conoscete il diagramma dei sette Globi come l’ha elaborato H.P.B. nella Dottrina Segreta? Potete considerare che quel diagramma rappresenta anche gli elementi cosmici o tattva sui quattro piani Rupa (corpo, forma) del cosmo; e proprio come vi sono due Globi rappresentati sul piano Rupa più elevato, due Globi su quello successivo contando verso il basso, due sul successivo, e uno su quello più basso, così, similmente, i tattva possono essere collocati, come vedete, nel presente diagramma. La natura è costruita tutta su un piano.
 
Figura 2. Schema dei sette Tattva
 
 
I sette tattva sono i nostri sette piani del sistema solare: Adi Anupadaka, Atma, Buddhi, Manas, Kama e Fisico. Il primo Adi – tattva è il tattva primordiale, il primo; Anupadaka, il secondo: quello che nasce dalla propria essenza; Akasha potrebbe essere chiamata spazio; Vayu - tattva, secondo gli elementi degli antichi, era chiamato “vento” o “spirito.” Potrebbe interessare sapere che il termine latino spiritus, originariamente per gli antichi significava “vento,” e in Grecia anemos era “vento,” ma originariamente significava anche “spirito.” Tejas - tattva, il quinto elemento cosmico, significa “fuoco,” il fuoco brillante, risplendente, ardente, smagliante. Apas significa “acqua’; Prithivi significa “terra.” Questi quattro elementi cosmici inferiori non sono l’aria che respiriamo, non il fuoco che cuoce, non l’acqua che vediamo e con la quale ci bagniamo, né la terra su cui camminiamo. È agli elementi relativamente spirituali dell’universo che sono dati questi nomi.
 
G. de Purucker nello Schema dei sette Tattva (che è anche quello delle sette Ronde) ha ingrandito il diagramma n. 4, per correlarlo ai principi umani. Prendiamo la nostra onda di vita umana come esempio, e allora solo alla fine della settima Ronda, tutti gli individui dell’onda di vita umana saranno esseri con i sette principi pienamente sviluppati, ciascuno dei principi completamente sbocciato per il nostro Manvantara, la nostra Catena durante questo Giorno di Brahma.
 
La Prima Ronda sviluppa la parte inferiore dell’Atma su tutti i Globi; la parte inferiore è proprio in fondo alla scala, che nella scienza moderna sarebbe chiamata così: gli elementi, la parte chimica.
 
La Ronda successiva la potremmo chiamare la ronda di Buddhi, e che sviluppa la successiva dalla parte inferiore di tutte. Poi, la Terza Ronda potremmo definirla la ronda manasica, perché fu proprio nella Terza Razza Radice sul nostro Globo che all’uomo venne la mente.
 
Quando tutte le Sette Ronde hanno fatto il loro percorso, quando ogni principio dell’uomo si è pienamente sviluppato in lui, egli è un dio, egli ha lo spirito che agisce in lui, il Buddhi che agisce in lui, egli ha la mente che agisce in lui, egli ha il desiderio — e il desiderio nell’arco ascendente diventa quella che chiamiamo aspirazione, desiderio verso l’alto invece del desiderio verso il basso. Egli ha il prana spiritualizzato che in lui diventa un’effettiva forza individualizzata. Ad esempio, un uomo della Settima Ronda può quindi richiedere al suo prana, se vuole, di scoccare un dardo d’elettricità a sua volontà, se egli volesse compiere una piccola magia, per frantumare una roccia o disintegrare un albero, perché il suo prana allora è pienamente sviluppato ed è sotto il potere della sua mente e della sua volontà.
 
Se prendiamo per un attimo in esame i veicoli e li consideriamo da soli, la Quarta Ronda esterna il principio del desiderio, nei suoi aspetti sia superiori che inferiori. Poi nella Quinta Ronda i veicoli sono innalzati al piano manasico sulle loro rispettive posizioni nella scala della vita; nella Sesta Ronda i veicoli evolvono la capacità di trasmettere Buddhi; diventano buddhici; e nella Settima Ronda, l’ultima, i veicoli si sono elevati in alto, per quanto possono, con sollecitudine e potere d’espansione, e allora sono pronti a trasportare il raggio atmico.
 
Purucker spiega il perché della scelta di H.P. Blavatsky dello schema circolare dei Globi, perché mostrava che i due Globi più alti, si trovano su un Piano cosmico; che i due successivi globi inferiori sono sul Piano cosmico inferiore successivo; i due Globi ancora più inferiori si trovano sul Piano cosmico inferiore successivo; e un globo, il nostro Globo D, si trova sul Piano cosmico più basso o settimo. Il nostro Globo D esiste solo sul Settimo Piano cosmico il più basso. I due Globi superiori al nostro Globo D o Terra esistono sul prossimo Piano cosmico superiore - o il sesto, contando verso il basso. I due Globi superiori a questi due esistono insieme sul Quinto Piano cosmico contando verso il basso, e i due Globi più alti della nostra Catena, rispettivamente A e G, esistono sul Quarto Piano cosmico contando verso il basso. Nessuno di questi sette Globi ha esattamente lo stesso grado di materia. A e G, ad esempio, sebbene sullo stesso piano cosmico, non sono esattamente dello stesso grado di eterea.
 
In realtà, i Compagni, i sette Globi della nostra Catena sono semplicemente una copia nel piccolo di ciò che sono i sette pianeti sacri del sistema solare - questi sono i sette pianeti sacri degli antichi. Proprio come questi sette pianeti sacri sono sparsi nello spazio, ognuno seguendo la propria orbita e tuttavia collegati insieme nei nostri insegnamenti come i sette pianeti sacri, tutti questi essendo coadunati (messi assieme) nell’evoluzione, così i sette globi della nostra catena planetaria collegati tra loro in evoluzione per formare una catena planetaria. Sono coadunati, ma nel caso dei sette globi della catena planetaria non sono consustanziali. Tuttavia, il principio è lo stesso di quello che esiste nei confronti dei sette pianeti sacri degli antichi.
 
Nel Vishnu Purana, i mondi invisibili si dividono in quattordici (2x7) Loka, dei quali sette appartengono alla classe o gamma superiore, e sette a quella inferiore, chiamati Tala. I Loka sono divisi in Rupa Loka e Arupa Loka, cioè mondi materiali e sfere spirituali. o “località,” è usato nel senso di mondo o piano; Rupa significa “forma.” Ora, il termine “forma” è qui impiegato tecnicamente, e si riferisce ad un’aggregazione atomica o monadica intorno alla dimorante coscienza centrale, formando quindi un veicolo o trasmettitore. Arupa significa “senza forma,” ma questo non indica che non vi sia alcun tipo di “forma.” Significa solo che le “forme” nei mondi Arupa sono di tipo spirituale, più eteree di quanto lo siano le “forme” dei Rupa Loka.
         

       
 
Gli opposti sono il modo in cui tutte le realtà multiple si manifestano, come la coppia Loka e Tala. Loka, una regione o luogo circoscritto, in metafisica, un mondo o una sfera o un piano. Gli antichi insegnamenti sulla saggezza dividono l’universo in sette grandi Piani o mondi di esseri, ognuno dei quali è polarizzato in un Loka (É) e un Tala (ꟷ). Queste sette coppie di Loka e Tala sono inseparabili come i due lati di una moneta. Nella scala settenaria, ogni Loka e Tala manifesta i suoi poteri in sette diversi gradi di forza, e quindi abbiamo sette volte sette Loka e Tala, facendo in tutto i quarantanove gemelli Loka Tala.
 
Ogni coppia di Loka e Tala rappresenta un Piano cosmico, o meglio una sfera che va dalle sue parti Loka o spirituali alle sue parti Tala o fisiche. Il più alto, il più spirituale e il più profondo dei Loka e dei Tala produce il successivo inferiore o successivo Loka e Tala, che a sua volta contiene in sé le qualità del suo genitore e dei Loka e dei Tala al di sotto o al di fuori di esso, nonché il suo qualità caratteristiche dominanti. Quindi giù fino al più basso o più esterno Loka e Tala. Quindi vediamo che ogni Loka e Tala è settenario e contiene aspetti di tutti gli altri Loka e Tala al suo interno o senza di esso.
 
  1. Satya-loka       Atala
  2. Tapar-loka       Vitala
  3. Janar-loka        Sutala
  4. Mahar-loka       Rasatala
  5. Svar-loka         Talatala
  6. Bhuvar-loka      Mahatala
  7. Bhur-loka         Patala
 
Figura 3. Schema sette Piani in Loka e Tala
 
 
Ogni pianeta visibile è semplicemente un rappresentante, su questo piano inferiore o fisico, del sistema solare di una catena planetaria composta di sette Globi manifestati e cinque Globi relativamente non manifestati. I sette globi manifestati indicati con lettere maiuscole A, B, C, D, E, F, G, appartengono ai Rupa Loka, mondi con forma o materiali, mentre i Cinque Globi in quanto speculari dei Globi inferiori, sono indicati B’, C’, D’, E’, F’, relativamente non manifestati appartengono alle sfere Arupa Loka o spirituali. Loka, che significa “luogo”.
 
Purucker dice che non s’intende trasmettere l’idea che i principi siano uno sopra all’altro, come gli strati di una torta. E l’unico valore che ha questo diagramma è di dare gli elementi o principi nell’ordine della loro evoluzione dall’inizio alla fine, e di mostrare che il quarto è l’elemento critico o tattva (I sette Elementi-Principio visti dal lato della Forza o sotto l'aspetto spirituale dell’Elemento-Principio), il solo su cui l’arco discendente si ferma e poi ricomincia verso l’alto; in pratica è l’unico valore di questo diagramma, ma è molto importante rendere chiara l’idea.
 
Il diagramma ci offre un’immagine di un universo espanso, in sfere di coscienza, in globi, piani cosmici, altrimenti chiamati Loka e Tala, fino a raggiungere infine il globo D, la nostra Terra, che chiamiamo Bhurloka-Patala. Allo stesso modo il Sole che vediamo è il Bhurloka-Patala della catena solare. Il pianeta visibile Venere è anche il Bhurloka-Patala della catena di Venere, e così via per tutti gli altri pianeti
 
Osserviamo che il più alto Piano cosmico è un’unione di Satyaloka e Atala. Il Secondo Piano cosmico è una combinazione di Taparloka e Vitala che lavorano insieme come i due poli elettrici positivi e negativi, e non è possibile separarli. Tuttavia, in qualsiasi periodo di tempo, o in qualsiasi momento dell'evoluzione, o su qualsiasi parte dell'arco razziale, o un Loka o un Tala è più predominante di quanto lo sia il suo Tala o Loka opposto. Quindi possiamo giustamente dire che ognuno dei globi di una catena planetaria è l'incarnazione dello Swabhava del suo gemello Loka Tala predominante.
 
Ciò che distingue ciascuno dei dodici Globi è il fatto che il Loka e il Tala del piano cosmico su cui è posizionato il globo sono per quel globo il dominante o il più forte in effetti. Ad esempio, siamo sul piano più basso o settimo del sistema solare. Pertanto, i nostri Loka e Tala sono il Bhurloka e il Patala del sistema solare; ma siccome siamo nel quarto Globo, anche le influenze combinate di Maharloka-Rasatala sono molto forti in noi, eppure interagiscono con Bhuvarloka e Patala e lavorano attraverso queste ultime qualità di ipertoni, per usare un’espressione musicale. Se prendiamo il globo B, seguendo la scala settenaria, diremo che il Globo B è Talatala e Svarloka combinati; ma, dato che il globo è sul lato del Tala, il lato discendente, materiale, Talatala è più forte in effetti di quanto lo sia la parte Svarloka del Globo B.
 
Nella visione di Puruker su Sette piani vi sono cinque Globi in più, disposti a coppie ad eccezione di un Globo posto sul Primo Piano e uno sul Piano più basso. Quindi, quando appare la Razza Umana, passa dal Globo D' a C' e poi a quello B'; e poi nella sequenza A-B-C-D sul suo Arco Discendente nella materia, e contemporaneamente, su ogni Globo esso costruisce per sé corpi appropriati alla sfera attraverso cui passa. Questa discesa attraverso i Globi è in realtà un passaggio attraverso i sette Tala dell’Universo. Poi dal punto medio del ciclo sul Globo D la Razza umana sale verso l’alto, passando dal Globo D a quello E, poi a F e a G, in seguito a F'-E'-D'. Questa ascesa attraverso i Globi è in realtà un passaggio attraverso i Loka.
 
Quando i Tala sono dominanti, la materia si evolve e lo spirito coinvolge, i Loka sono recessivi. Quando i Loka sono dominanti, lo spirito si evolve e la materia coinvolge, i Tala sono allora recessivi. Questa stessa discesa di Tala e ascesa di Loka può essere applicata in modo analogo a tutto ciò che si evolve, dall’atomo all’universo. L’analogia è la chiave maestra - semplicemente perché la natura è costruita in quel modo, è coerente con sé stessa, è coerente con le proprie parti e poteri, e quindi ciò che contiene il grande, la piccola parte di quel grande deve anche contenere. Applicando questo ai Loka, possiamo dedurre che, se l’universo è diviso in sette, dieci o dodici parti, ogni porzione di esso avrà lo stesso numero di caratteristiche.
 
G. de Purucker afferma che per la Tradizione Esoterica vi sono dodici Globi per ogni Catena, anche se il numero sette è usato per studio.
 
Tuttavia, H.P.B. non fa mai la minima indicazione o suggerimento che ci siano altri cinque Globi; uno sul Piano più alto e due ciascuno sul secondo e terzo Piano più alti. Quest’idea dei “12 Globi”, come ampliamento dei sette, introdotta per la prima volta da G. de Purucker è un insegnamento contestato dai teosofi. Si può osservare poiché le sette Ronde o Catene percorrono i Sette Piani, la discesa involutiva e la risalita evolutiva avvengono in dodici tappe ognuna visualizzabile come un “particolare Globo”.
 
Nel nostro sistema solare le sette Catene Planetarie alle quali la nostra Terra è più strettamente vincolata erano conosciute dagli antichi come i Sette Pianeti Sacri. Questi sette pianeti e la nostra Catena Terrestre sono strettamente legati tra di loro, sono quelli che alcuni filosofi greci chiamavano i Kosmokratores, costruttori del mondo o sovrani del mondo. Ogni controllore o rettore planetario spirituale è il mistico genitore di uno dei Globi della nostra Catena Terrestre: non proprio il suo genitore fisico o anche spirituale, ma il suo mistico genitore per karma — cioè il suo capo, guida o supervisore. Così i sette pianeti sono sacri per noi, perché trasmettono dal sole le sette forze primarie spirituali ed altre del cosmo solare ai Globi della nostra Catena. I sette principi e i sette elementi, sia della nostra costituzione o dei diversi Globi della nostra Catena, scaturiscono originariamente da questo settupla corrente di vita che affluisce e defluisce. I sette pianeti che noi chiamiamo sacri sono quelli che per noi sono, per così dire, le upādhi (latori, vettori) delle sette forze solari.
 
Cinque dei sette pianeti sacri sono dati sia sui tre Piani cosmici superiori, che riflessi sui tre inferiori. Vi sono dodici magnetismi individuali cosmici o zodiacali che agiscono dentro e attraverso il sistema solare, essi sono più accuratamente visti come sei magnetismi fondamentali (polarizzati), aventi ciascuno il suo polo positivo e negativo, in modo che ognuno è realmente duale, in quanto i sei si esprimono come i dodici magnetismi manifestati. Inoltre, come ciascuno dei pianeti sacri è la dimora o il principale centro nervoso di uno di questi magnetismi fondamentali, altrimenti chiamati Logoi minori, questi pianeti sacri sono riproducibili in un diagramma doppio, cioè i cinque positivi che riflettono i loro negativi, facendo dunque dieci, cinque sopra e cinque sotto il quarto piano cosmico manifestato. Qui scrive G. de Purucker tocchiamo uno dei motivi per cui gli antichi consideravano il Sole e la Luna come sostituti dei due pianeti sacri.
 
Figura 4. Schema di Purucker con dodici globi
 
 
Vi sono quindi dodici Globi della nostra catena planetaria, e ciascuno di questi è costruito da uno in particolare dei dodici pianeti sacri o Catene planetarie, ma da tutti in generale. Il nostro Globo fisico, che è il quarto Globo della nostra Catena Planetaria, è stato costruito in particolare dal pianeta Saturno, che lo sorveglia e in un certo senso lo governa, assistito in queste funzione dalla nostra Luna fisica[1].
 
L’azione e l’interazione prevalgono dappertutto attraverso il nostro cosmo solare, poiché ogni cosa vi è interconnessa ed è interattiva. Ad esempio: il pianeta Marte è costruito dal suo particolare gruppo di sette o dodici catene planetarie, essendo lo stesso Marte l’ottavo della sua Ogdoade; e la nostra Catena Terrestre è una di queste. Vi sono altri gruppi simili di pianeti sacri formati da pianeti visibili e invisibili appartenenti al nostro sistema solare universale; e in questi gruppi di catene né la nostra terra, e nemmeno qualsiasi altro della sua famiglia di pianeti sacri, è un’unità specifica, pur appartenendo naturalmente, in modo generico, a tutti i gruppi dei dodici pianeti che compongono il sistema solare universale. Il nostro Sole non è che uno dei numerosi altri soli nel nostro Uovo di Brahma, e questi altri soli — ciascuno con la propria famiglia di Catene Planetarie — sono per noi invisibili perché sono su altri piani del sistema solare universale.
 
Il sistema dei dodici Globi, dei dodici Pianeti è anche quello delle dodici costellazioni dello Zodiaco. Purucker[2] spiega proprio come sei delle case dello zodiaco sono gli opposti psico-magnetici e anche spirituali delle altre sei case, perché, in un certo senso, sono un loro riflesso, così i cinque Globi inferiori della Catena Planetaria Terrestre sono i riflessi dei cinque Globi superiori dei dodici che formano la Catena Planetaria della Terra, lavorando intorno ai due Globi mediani che formano, per così dire, i mozzi intorno all’asse centrale. Inoltre, dove è fatta un’allusione ai segni opposti dello zodiaco e ai Globi opposti di una Catena Planetaria, i pianeti, nell’astrologia esoterica, a volte sono usati come sostituti di comodo al posto di altri, perché le somiglianze spirituali e psichiche sono molto grandi, come tra i componenti di qualsiasi due poteri del genere.
 
Il pianeta sacro che costruisce e forma il Globo A, è il Sole, o piuttosto quel pianeta per il quale il Sole è un sostituto enumerativo, e che Purucker indica con Vulcano. Il pianeta sacro che costruisce il secondo Globo, B, è Giove. Il pianeta sacro che costruisce il Globo C, quello che precede il nostro sull’arco discendente, e da cui siamo venuti durante questa ronda prima di entrare nel globo terrestre, è Venere. Il pianeta sacro che costruisce la nostra Terra è Saturno. Il Globo E, su cui andremo quando lasceremo il Globo D, la nostra Terra, è Mercurio. Il Globo F successivo è governato da Marte: L’ultimo Globo G e retto dal pianeta sacro che si nasconde dietro la Luna.
 
I sette grandi Piani sono tutti polarizzati in un Loka (É) e un Tala (ꟷ). I Loka sono i tre sottopiani superiori, i Tala sono i quattro sottopiani inferiori.
                           
Figura 5. Schema Planetario di Purucker - Polarizzazione orizzontale

  • Lo schema è simmetrico rispetto all’asse dei Globi unici D-D.
  • I Cinque Globi sull’arco discendente nella materialità sono considerati negativi.
  • I Cinque Globi sull’arco ascendente verso la spiritualità sono considerati positivi.
  • Come l’Uovo del mondo Androgino è diviso in due dal diametro e la parte superiore meno densa è positiva, mentre l’inferiore più densa è negativa, così lo è ogni Piano che è in realtà una Sfera  di materia. Per ogni Piano, i sottopiani superiori sono positivi rispetto a quelli inferiore che risultano negativi.
  • I Globi Unici sono sul Primo D e Settimo Piano D, e rappresentano “La Coppia Spirito Materia”.
  • Per ogni coppia, un Globo è positivo (+) nei tre sottopiani superiori, e un Globo è negativo (ꟷ) nei successivi tre sottopiani inferiori.
  • Le coppie di Cinque Globi polarizzati (2x5), formano il numero perfetto Dieci (10).
  • I Primi tre sottopiani del Primo Piano ospitano La trinità Planetaria.
  • I Dodici Globi sono disposti nei Sette Piani.
 
[1] G. de Purucker Fondamenti della Filosofia esoterica.
[2] G. de Purucker (1874-1942), La tradizione Esoterica, pag. 58, edizione Istituto Cintamani.
Torna ai contenuti