Parte XXIV - Le Sette Gerarchie Creative visione specifica - Sapienza Misterica

SAPIENZA MISTERICA
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Parte XXIV - Le Sette Gerarchie Creative visione specifica

Manas Cosmico
Le Sette Gerarchie sono esotericamente divise in 3+4 gruppi, e le prime Tre si ritiene vedano sempre “il Volto del Governatore dell’Abisso”, o che siano talmente pure e sante che le Loro forze sono in cosciente rapporto con la fonte che le emette.
 
Nella Dottrina Segreta allo scopo di velare, ma confonde anche chi studia, si fa riferimento alle Gerarchie con numeri diversi (AE 34). Tre numeri caratterizzano una Gerarchia, il primo con la numerazione dall’alto, il secondo indica la Gerarchia settenaria, il terzo la numerazione dal basso, pertanto sono distinte dai numeri:
 
  • La Prima Gerarchia         6, 1, 7.
  • La Seconda Gerarchia     7, 2, 6.
  • La Terza Gerarchia         8, 3, 5.
  • La Quarta Gerarchia       9, 4, 4.
  • La Quinta Gerarchia      10, 5, 3.
  • La Sesta Gerarchia        11, 6, 2.
  • a Settima Gerarchia      12, 7, 1.
Il secondo numero indica anche il Raggio e il sottopiano Fisico Cosmico o Piano Solare, dove agisce la Gerarchia.
 
Le Gerarchie sono la totalità delle vite, substrato o sostanza di tutto ciò che esiste. Nel Piano Fisico Cosmico, ogni Gerarchia governa uno dei sottopiani. I quattro gruppi superiori sono le Gerarchie che si esprimono con i Quattro Eteri Cosmici. I tre gruppi inferiori sono le vite che agiscono come materia involutiva (organizzata o no) del corpo fisico, liquido e gassoso del Logos, in rapporto con la sostanza vivente dei quattro sottopiani superiori del corpo fisico denso del sistema. La Gerarchia Umana, la Quarta, occupa la posizione mediana fra i quattro superiori e i tre sottopiani cosmici più bassi.
 
Tabella 2 Le Successive Sette Gerarchie - i Sette Stati dell’Essere


 
Il Maestro D.K. afferma che la Tabella è stata redatta solo in rapporto alla Quarta Gerarchia, l’umana, e non in relazione alle altre manifestazioni planetarie (AE 37).
 
Vashisht Vaid nei “Segreti dell’astrologia”, scrive che secondo i Sutra di Param Shiva le Gerarchie zodiacali agiscono attraverso i loro pianeti governatori (Grahas), poiché ogni pianeta come un’entità cosciente che agisce come un Governatore per conto di queste Entità Cosmiche Zodiacali, assorbendo le loro energie cosmiche, colorandole con le proprie qualità planetarie, per poi inviarle agli altri pianeti del nostro sistema solare, che sono sulla stessa catena evolutiva. Quindi queste energie cosmiche giungono nel nostro pianeta stimolando così la nostra coscienza collettiva planetaria (l’Anima del Mondo) e tutte quelle entità individuali e gruppi coscienti e di vari regni, tra cui Deva ed Esseri umani, che sono che si evolvono sul nostro pianeta Terra (Prithvi).

 
Sagittarius è posto fra Capricornus e Aquarius. È questione temporanea e muterà in un altro ciclo del mondo. È uno dei misteri svelati all’iniziazione (AE 35). Detto in altri termini, il gruppo che doveva occupare la Sesta Gerarchia è andato a occupare la Quinta Gerarchia. I Sutra di Param Shiva spiegano il motivo dell’inversione.
 
Le energie delle Dodici Costellazioni e - al termine dell’esperienza e dello sviluppo - quelle delle Tre grandi costellazioni che condizionano il Logos Solare, si fondono con le energie innate dei Sette Raggi o dei Sette Logoi Planetari. Ciò segna un punto di perfezione. Quelle energie estranee (delle costellazioni maggiori) sono ritrasmesse alla Terra dai Sette Pianeti sacri e dai Cinque non sacri, e quando si raggiunge la fusione completa delle rispettive energie, e quindi l’espressione compiuta, termina un grande periodo mondiale. Le energie delle Dodici Costellazioni si fondono con quelle dei Dodici Pianeti (AE 53).
 
Quando l’umanità saprà distinguere fra segni e costellazioni, quando comprenderà la polarità delle energie, quando risponderà alle Tre Realtà cosmiche, alle Dodici Energie Cosmiche, ai Sette impatti planetari e agli scambi fra le Dodici Gerarchie creative, allora e non prima, si vedrà una luce radiante e il destino del nostro Logos Solare sarà infine determinato”. È una frase che contiene tre significati: uno per l’uomo comune intelligente, un altro per il discepolo e un terzo per l’iniziato di ordine superiore al terzo grado (AE 271).
 
I Segni della visione tropicale indicano per l’astrologia esoterica Dodici campi di evoluzione della coscienza, presidiati da altrettante Unità collettive o Gerarchie Creative di esseri, che ricetrasmettono le energie e qualità di quei Pensatori cosmici che si manifestano attraverso le Dodici Costellazioni siderali corrispondenti. Il “Signore del Segno di Aries”, insomma, è un’Identità collettiva o Gerarchia di Esseri che è in realtà parte del corpo del Logos Solare ma affine o informata dal Logos Cosmico della Costellazione dell’Ariete e adibita a ricetrasmetterne i poteri, temperandoli, all'interno del Sistema solare manifesto. E così tutte le Dodici Gerarchie Creative, le unità di vita che costituiscono il corpo di manifestazione attuale del Logos Solare. Ne risulta che Segni e Costellazioni, anche per il moto della precessione degli equinozi, non coincidono; eppure, si corrispondono: al di là delle loro differenze, è il loro influsso qualitativo o causale a coincidere. È la loro Qualità, o Principio riflesso, a fungere quale “potenza che produce precipitati”(THE PLANETARY SYSTEM Introduzione all’Astrosofia).
 
La Prima Gerarchia Settenaria, la Sesta delle dodici, è emanata dal Cuore del Sole centrale spirituale. È il Figlio di Dio Stesso, il Primogenito in senso cosmico, proprio come il Cristo fu il “maggiore di molti fratelli”, il “primo fiore della pianta umana”. Simbolo di questa Gerarchia è il Loto d’oro, dai 12 petali chiusi (La Dottrina Segreta). Si ricordi che essa è letteralmente la sesta. La Prima (Sesta) Gerarchia usa come energia il primo aspetto del sesto ordine di elettricità cosmica, ed esercita quindi grande potere, sommata al fuoco inferiore o “Fuoco per Attrito”, quale compare sul sesto Piano. Queste vite sono chiamate “I Figli ardenti del Desiderio” e furono i Figli della Necessità. Di loro il Vecchio Commentario dice:
 
Ardevano per sapere. Irruppero nelle sfere. Sono il desiderio del Padre per la Madre. Perciò soffrono, bruciano e anelano nella sesta sfera del senso.
 
I Sutra di Param Shiva dicono che questa Gerarchia è sul Primo Grande Raggio di “Volontà elettrica di esistere” basato sull’unica legge universale della “Volontà di bene”, e attraverso questa Gerarchia esistono i Sette Piani del Sistema Solare, a causa di sette spirali emanate dalla sfera cosmica conosciuta come atomo permanente fisico comico ancorato sul primo sottopiano Adi, del Primo piano solare o piano di Shiva. La Sesta Gerarchia incarna le energie della costellazione di Leone (Simha Rashi), che è conosciuta come l’energia Suprema o Parashakti in sanscrito. La frequenza di questa energia è considerata Arancione o Bhagva. Questa gerarchia governa attraverso il Surya solare o il Sole, che esotericamente vela tre pianeti principali, che sono Nettuno, Vulcano (Vishwakarma), Urano (Rahu).  Questa Gerarchia opera principalmente sul Primo Piano Adi o divino del Logos Solare, noto anche come Piano di Shiva.
 
La Seconda Gerarchia, la Settima delle Dodici, è strettamente connessa all’Orsa Maggiore. Ci viene detto che i suoi membri entrarono nel Cuore Sacro attraverso il secondo ventricolo, e che sono (com’è detto nella Dottrina Segreta) i prototipi delle Monadi. Sono la fonte della Vita monadica, ma non sono le Monadi; sono molto più elevati. Questa Gerarchia, che, in effetti, è la settima, è l’afflusso nel nostro sistema delle Vite che nel primo sistema solare rimasero sul proprio piano, essendo troppo innocenti e sante per trovare opportunità in quell’evoluzione così materiale ed intellettuale. Anche in questa sarà loro impossibile far altro che influenzare i Jiva che s’incarnano, dando loro la capacità di realizzare la natura della coscienza di gruppo, la qualità dei sette Uomini Celesti, ma senza potersi esprimere pienamente. Qualche spiegazione di questo mistero sarà possibile se lo studioso tiene ben presente che nel nostro sistema solare e nei suoi Sette Piani sono i sottopiani del corpo fisico del Logos Solare, e che questo corpo fisico è una limitazione dell’espressione della sua triplice natura. Si può ritenere che la Prima (Sesta) Gerarchia si sforzi di esprimere la vibrazione mentale del Logos Solare, e la Seconda Gerarchia, la sua natura emozionale o astrale cosmica.
 
È quest’energia che trascina le Monadi in incarnazione fisica, perché si fa sentire sul Settimo Piano. Le energie funzionanti sono quelle che il Logos ha sviluppato, e sono l’acquisizione delle incarnazioni precedenti. Vi sono necessariamente delle lacune, e mancano certi tipi di forza, perché Egli ha ancora molto da acquisire cosmicamente. Questa Gerarchia ha come tipo di forza il secondo aspetto del settimo fra i tanti tipi di forza. È l’energia di questa Gerarchia (i cui numeri sono il 2 e il 7) che produce la manifestazione dell’Androgino Divino e dei sette centri di forza che sono le sette Energie Spirituali.
 
I Sutra di Param Shiva dicono che la Seconda Gerarchia incarna le energie della Costellazione Vergine (Kanya Rashi), è conosciuta come la forza della creazione o Kriya shakti. La Seconda Gerarchia settenaria sul Secondo Raggio dell’Amore Saggezza, si manifesta come attrazione-amore e repulsione (la repulsione è l’aspetto Buddhi conosciuto come Saggezza, che elimina gli aspetti più bassi della personalità legati alla mente inferiore del piano mentale, i desideri o il Kama del Piano Astrale e il materialismo del piano vitale-fisico. La frequenza di questa energia è considerata collegata al colore Blu. Questa Gerarchia governa attraverso la coscienza planetaria di Giove (Brihaspati). È conosciuta come quella dei divini Grandi costruttori di archetipi, i costruttori dell’anima, opera sul Secondo Piano solare conosciuto come il Piano Anupadaka o Monadico noto anche come Piano di Vishnu. Si dice che queste vite entrarono nel secondo ventricolo entro il Cuore Sacro e (secondo la Dottrina Segreta) sono i prototipi delle Monadi, la fonte della vita monadica, ma non le Monadi.
 
La Terza Gerarchia, che è anche Ottava, è molto interessante. Le sue vite sono chiamate “le Triadi” poiché detengono in sé le potenzialità della triplice evoluzione, mentale, psichica e spirituale. Sono intrinsecamente le tre Persone della Trinità e per certi aspetti il fiore del sistema precedente. Per altri versi, se visti come “il fiore degli Otto precedenti”, sono gli Otto punti in attesa di divampare. La Terza Gerarchia manipola il terzo aspetto di forza elettrica del primo tipo d’energia cosmica. Rappresenta un ciclo ricorrente del primo tipo simbolizzato dal numero “8”. Le formule di queste energie elettriche sono troppo complesse per essere indicate qui, ma lo studioso tenga presente che queste gerarchie esprimono:
1. l’energia cosmica settenaria,
2. il prana cosmico,
3. l’energia solare o Fuoco Elettrico, il Fuoco Solare e il Fuoco per Attrito.
 
Ogni Gerarchia manifesta una triplice energia o un aspetto di ciascuna delle precedenti, e questo richiede una distinzione ennupla, poiché le prime due sono triplici come la terza. È il rifiuto delle Vite Triadiche da parte di unità della Quarta Gerarchia, quella delle Monadi umane, che precipita infine un uomo nell’ottava sfera. Egli rifiuta di divenire un Cristo, un Salvatore e rimane centrato in se stesso (FC 1199).
 
I Sutra di Param Shiva dicono che la Terza Gerarchia si basa sul III grande Raggio Elettrico cosmico del Manas, dell’intelletto, utilizzato dalla volontà di Essere o manifestare l’aspetto Shiva della Volontà divina per sperimentare attraverso le varie forme manifestate nell’universo (Brahmanda). Questa gerarchia incarna le energie della costellazione di Libra (Tula Rashi), che è conosciuta come l’energia della conoscenza o dell’intelletto, l’energia mentale liquida, chiamata anche come Janana o Gyan Shakti. La frequenza vibrante di questa energia è Verde [Hara]. Questa Gerarchia governa attraverso la coscienza planetaria di Saturno (Shani). Questi membri della Gerarchia noti come Costruttori Minori, operano principalmente dal III Piano solare conosciuto come il Piano Atmico o piano spirituale noto anche come piano di Brahma. Questa Gerarchia si riferisce principalmente al terzo gruppo di Kumara, che incarnano le energie del V Raggio dalle costellazioni del Toro (Pleiadi).
 
Le prime tre Gerarchie, che si ritiene vedano sempre “il Volto del Governatore dell’Abisso”, o che siano talmente pure e sante che le Loro forze sono in cosciente rapporto con la fonte che le emette; sono quelle delle vite che (in altri Kalpa o altre manifestazioni logoiche) superarono del tutto il livello umano. Sono quindi gruppi “arupa” o senza forma, non possono cadere nella generazione fisica, mentre gli altri hanno forma, quindi sono gruppi “rupa”. Le quattro Gerarchie inferiori riguardano tutte la manifestazione nei tre mondi, o nel corpo fisico denso del Logos Solare. Sono quelle che possono lasciare, o passare attraverso, il corpo eterico del Logos solare per prendere delle forme composte di sostanza gassosa, liquida o densa. Le quattro Gerarchie inferiori sono collegamenti tra la vita del passato e del futuro. Sono il presente. Non hanno esaurito il rapporto col principio attivo intelligente del Kalpa anteriore e quindi devono continuarlo in questo. Lo termineranno durante l’attuale sistema, dove i quattro diverranno i tre e saranno allora le tre Gerarchie arupa superiori del prossimo sistema solare, il terzo.
 
Le prime Tre Gerarchie che dimorano sui Tre Piani solari superiori, cioè Divino, Monadico e Atmico sono quelle pure e sante spirituali e arupa prive di forma fisica densa, maschili. Le ultime Tre Gerarchie dimorano sui Tre Piani Mentale Astrale e Fisico riguardano l’aspetto materiale, quello dei Signori Lunari, i Deva femminili. La Quarta Gerarchia mediana che dimora sul Piano Buddhico è campo di unione tra i due grandi gruppi, ermafrodita. Due grandi evoluzioni, quella umana e quella dei e Deva, trovano la loro unità di gruppo sul Piano Buddhico, e frazioni di entrambe le Gerarchie si uniscono e si fondono in modo da formare il corpo del Divino Ermafrodita.
 
Il Maestro D.K. ci dice che Tre Gerarchie — in questo ciclo maggiore — hanno particolare importanza, cioè la Quarta o Gerarchia Creativa umana e le due Gerarchie dei Deva, che sono la Quinta e la Sesta.
 
La Quarta Gerarchia Creativa è essenzialmente la Gerarchia del Manas. Questo non è un gioco di parole, ma un’affermazione di profondo significato occulto. È stato affermato molto giustamente che Cinque delle Dodici Gerarchie sono uscite e ne rimangono Sette. Di queste Sette la Gerarchia umana è la Quarta, e quindi la Nona se si contano tutte e Dodici. A questo riguardo sarà bene collegare le affermazioni fatte in precedenza circa il fatto che i Cinque Kumara o Uomini Celesti che incarnano precisamente il principio manasico (o i cinque Raggi ai cui corrispondenti sistemici presiede il Mahachohan) svilupparono il Manas in un sistema precedente; Essi uscirono dall’onda dell’influenza manasica per quanto riguarda la Loro stessa Natura. Dobbiamo ricordare anche che il Nove è il numero dell’iniziazione o delle iniziazioni maggiori del Manas, tramite cui l’uomo diviene un Nove perfetto, o meglio, è il numero della sua Gerarchia. Questo dal punto di vista dei tre sistemi, benché in questo periodo il suo numero sistemico sia il Quattro (FC 363). La Quarta Gerarchia che è tecnicamente la Nona, detta gli Iniziati, è il gruppo in cui si situa l’aspetto più elevato dell’uomo, il “Padre che è nei Cieli”.
 
Per mezzo del numero del Piano di Manas (Cinque) e del quarto sottopiano (Quattro), la possibilità dell’iniziazione (4+5=9) dell’essere umano diventa una realtà, ed è prodotta quella particolare forma d’attività che ne distingue il progresso.
 
In alcuni, pochi, il Quinto Principio sarà sostituito in questa ronda dal Principio Buddhico. Già da ora, e fino alla metà della prossima ronda, si avrà una sovrapposizione del Quarto e Quinto Principio, Manas e Buddhi, facendo così il (4+5=9) nove, l’uomo perfetto, l’iniziato (FC 407). Dobbiamo ricordare anche che il Nove è il numero dell’iniziazione o delle iniziazioni maggiori del Manas, tramite cui l’uomo diviene un Nove perfetto, o meglio, è il numero esatto della sua Gerarchia.
 
In questo sistema solare deve essere sempre considerata come occupante quello che si può definire il terzo posto.
 
  • Primo, le Vite e le tre Persone della Trinità.
  • Secondo, i Prototipi dell’Uomo, i sette Spiriti.
  • Terzo, l’Uomo o la manifestazione più bassa dell’aspetto Spirito autocosciente.
 
Questo deve essere considerato attentamente, e non si riferisce all’aspetto forma, ma soltanto alla natura delle vite che si esprimono mediante altre vite che sono pure autocoscienti o pienamente intelligenti. Cosa che talune Gerarchie non sono.
 
La Quarta Gerarchia Creativa dimora nel Quarto Piano solare o Buddhico. Il nostro sistema solare è ciò che viene detto un sistema del Quarto Ordine, ossia è situato sul Quarto Piano Eterico Cosmico. I sette pianeti sacri sono composti di materia di questo Quarto Etere, ed i sette Uomini Celesti, di cui essi sono i corpi, funzionano normalmente sul Quarto Piano del sistema solare, il Buddhico, o Quarto Etere Cosmico. Sul Quarto Etere Cosmico. L’Uomo Celeste è la coscienza sintetica delle Monadi degli uomini e dei Deva.
 
Il quarto Regno è quello umano, la Quarta Gerarchia Creativa è la Gerarchia Umana. Poiché la Quarta Ronda[1], la nostra è quella di mezzo fra le Sette Ronde, essa è di adattamento e di equilibrio finale tra spirito e materia. In breve, è il punto in cui il regno della vera materia, del suo stato più grossolano (che è sconosciuto alla scienza tanto quanto il suo polo opposto - la materia o sostanza omogenea) si ferma e finisce. Da quel punto l’uomo comincia a gettar via “una veste dopo l’altra”delle sue molecole materiali a beneficio della formazione successiva di vesti per il regno animale, che a sua volta le passa al regno vegetale, e quest’ultimo al regno minerale. Il Quarto Piano, quello Buddhico è la meta umana.  
 
Quando gli uomini comprenderanno un po’ meglio l’evoluzione dei Deva, ne riconosceranno il lavoro lungo certe linee in rapporto con il Sole, e si renderanno conto che essi rappresentano il polo femminile, così come gli uomini rappresentano quello maschile, poiché la Quarta Gerarchia Creativa è maschile. Nel quarto regno, o umano, in cui la Quarta Gerarchia cerca esperienza. Queste vite sono i punti di fuoco che devono diventare la fiamma; questo avviene con l’intervento della Quinta Gerarchia e dei Quattro lucignoli, ossia delle due Gerarchie duplici inferiori. Si vede, dunque, che per quanto riguarda l’uomo, la Quarta, la Quinta, la Sesta e la Settima Gerarchia sono, durante il ciclo dell’incarnazione, il suo stesso sé. Esse sono i “Signori del Sacrificio” ed i “Signori dell’Amore”, il fiore di Atma-Buddhi.
 
I Sutra di Param Shiva dicono che la Quarta Gerarchia creativa, tecnicamente la Nona, comunemente nota come la Gerarchia Creativa umana basata sul bilanciamento o armonizzazione del Quarto Raggio minore, composto esclusivamente da coscienze monadiche umane, che hanno preso almeno la terza iniziazione [Diksha]. I membri di questa Gerarchia e sono conosciuti come costruttori creativi nel Piano Mentale, nel Piano Astrale e nel Piano Vitale / Fisico definiti come Nirmankaya o Agni Shvet, secondo le regole fissate dai membri di Shamballa, il centro planetario del nostro pianeta Terra [Prithvi] esistente nel livello etereo. Questa Gerarchia incarna le energie della costellazione dello Scorpione [Vrshcika Rashi], che è conosciuta come l’energia della parola o Mantra Shakti. La Quarta Gerarchia governa attraverso la coscienza planetaria di Mercurio [Budha]. La frequenza vibrante di questa energia è Gialla [Peet o Pila]. I membri della Quarte Gerarchia controllano i centri eterici dei Sette Uomini Celesti esistenti nel Quarto Etere Cosmico noto anche come Piano Buddhico, i cui corpi fisici sono i Sette Schemi Planetari. Quattro Uomini Celesti hanno i loro corpi composti dal quarto e terzo etere cosmico e uno è composto con il secondo etere cosmico.
 
Alcune delle Sette Gerarchie sono denominate “dominanti”, in particolare i gruppi dominanti sono la Seconda, la Quarta e la Quinta Gerarchia, perché:
 
  • La Seconda è la grande espressione della dualità, del Figlio che vitalizza il Sole.
  • La Quarta è la Gerarchia delle Monadi umane, che sono i mediatori o sintetizzatori; esse esprimono le acquisizioni del primo sistema e la meta del secondo sistema.
  • La Quinta o Decima è intimamente connessa alle cinque Gerarchie liberate ed è l’espressione della loro vita sintetizzata. Si può dire quindi che la Quinta Gerarchia funge da rappresentante dei cinque gruppi liberati, che la Quarta è il gruppo rappresentativo in questo sistema, mentre la Seconda rappresenta (per l’uomo, o questi due gruppi uniti) quello che è l’aspetto Spirito, il Padre, l’Ignoto.
 
Nel Trattato sul Fuoco Cosmico si afferma che la Nona, la Decima e l’Undicesima Gerarchia detengono la chiave della natura di Agni, il Signore del Fuoco, la somma totale della vitalità sistemica. Queste tre Gerarchie sono la Quarta, la Quinta e la Sesta escludendo le prime Cinque.
 
La Quarta e la Quinta Gerarchia sono la Nona e la Decima, cioè gli “Iniziati” e i “Perfetti”. Tutti gli esseri umani, i “Jiva imperituri”, evolvono secondo una serie graduata d’iniziazioni, sia autoindotte sia provocate su questo pianeta con aiuti esterni. Conseguono mediante un “matrimonio” con l’ordine prossimo al loro, che è il quinto. Allora sono compiuti o perfetti, e questa è la ragione occulta del fatto che la Quarta Gerarchia è considerata maschile e la Quinta femminile. La Quinta Gerarchia è duplice e ciò ha causato una certa confusione; è inoltre il motivo esoterico della reputazione sinistra del numero tredici. Sono i “Ricercatori di appagamento”, causa della seconda caduta nella generazione, il motivo che sospinge l’Ego ad assumere una natura inferiore (AE 41).
 
La Quinta Gerarchia o Decima è strettamente connessa alle Cinque Gerarchie liberate e ne esprime la vita sintetica. Quinta Gerarchia — Come si sa dalla Dottrina Segreta, è molto misteriosa. Ciò dipende dal suo rapporto con le Cinque Gerarchie già liberate. La Quinta Gerarchia degli Agnishvatta nei vari gradi incarna il “principio Io”, e sono quelli che producono l’autocoscienza e costruiscono il corpo di realizzazione dell’uomo. Nel tempo e nello spazio, e sul Piano Mentale, essi sono l’Uomo stesso nell’essenza essenziale; essi lo mettono in grado di costruire il proprio corpo delle cause, di sviluppare il proprio loto egoico.
  
Dovremmo riflettere sul rapporto (necessariamente stretto) tra la Quinta Gerarchia devica ed il Quinto Principio logoico, e dovremmo anche tener presente che, considerando l’intera materia dal punto di vista di un Uomo Celeste, i Deva sono parte integrante della Sua natura, e che Egli è un Manasaputra, un Costruttore creativo, ed il quintuplice aspetto di Brahma. La totalità del Manas è pura essenza devica, ed è solo quando è realizzata l’unione di questo quintuplice terzo aspetto con gli altri due aspetti che appare l’uomo – sia l’Uomo Celeste sia l’essere umano (FC 404).
 
Il mistero dei Manasaputra sta nascosto qui e nella funzione della Quinta Gerarchia, e non è possibile rivelarne di più. Il segreto della Buddhi, il sesto principio o principio cristico, che riguarda questi Figli di Dio, ed il segreto della Quinta Gerarchia, che è il veicolo o il ricettacolo di Buddhi, non possono essere comunicati fuori dei circoli iniziatici. Esso cela la possibilità dello sviluppo egoico, e tiene segreto il karma degli Uomini Celesti, i Cinque Kumara. Il quinto principio del Manas è incarnato nei Cinque Kumara (FC 704).
 
Le unità della Quinta Gerarchia si chiamano “Cuori di Amore ardente”, poiché salvano con l’amore e a loro volta sono assai prossimi al grande Cuore d’Amore del Logos solare. Questi grandi Angeli redentori, che sono i Figli degli Uomini sul loro vero piano, il mentale, sono perciò sempre raffigurati come fiori di loto a dodici petali — simbolo che li collega al “Figlio dell’Amore divino”, il sistema solare manifesto, che si dice essere un loto cosmico a 12 petali, e al loto causale logoico, anch’esso a dodici petali.
 
Il Maestro D.K. ci dice che il rapporto della Quinta Gerarchia con una certa costellazione nasconde un mistero, celato nel karma del Logos Solare e riguarda il suo rapporto con un altro Logos Solare e l’interazione di forze tra di loro in un Maha Kalpa più grande. Questo è il vero “segreto del Drago”, e fu l’influenza del Drago o “energia del serpente” che causò l’afflusso di energia manasica o della mente nel sistema solare. Strettamente intrecciato al karma di queste due Entità cosmiche, fu quello dell’Entità cosmica minore che è la Vita del nostro pianeta, il Logos Planetario della Terra. Fu questo triplice karma che introdusse “la religione del serpente” e i “Serpenti o Draghi di Saggezza” ai tempi della Lemuria. Aveva a che fare con Kundalini, o fuoco serpentino solare e planetario. Se ne ha un’indicazione nel fatto che la costellazione del Dragone ha, con QUELLO che è maggiore del nostro Logos, lo stesso rapporto che il centro alla base della spina dorsale ha con l’essere umano. Riguarda la stimolazione e la vitalizzazione, con il conseguente coordinamento dei fuochi manifestantisi (FC 1024).
 
Quella del Dragone è una delle costellazioni più grandi della volta celeste, il gruppo della testa è rappresentato da quattro stelle, Il resto della costellazione si snoda attorno al polo nord celeste, insinuandosi fra l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore. La forma del Drago è originaria della Mesopotamia, dove compare come un dragone alato più grande dell’attuale avvolto a spirale verso il capo dell’Orsa Maggiore. Talete tolse al drago le ali per formare l’Orsa Maggiore e da allora, non fu più volante. In India è la costellazione del Coccodrillo Makara il Capricorno. Makara, in Oriente è piuttosto una forma di Drago, ma in Occidente, viene spesso tradotto come Coccodrillo. Una particolarità delle stelle del Drago è che le sue stelle non tramontano mai e la costellazione occupa una posizione centrale rispetto alle costellazioni zodiacali.
 
Figura 1. La Costellazione del dragone

 
 
Il simbolo di Makara e quello del Coccodrillo velano il Drago della Sapienza, quest’ultima è Manas, il Quinto Principio, il principio dell’uomo pensante: la stella a cinque punte. Manas il riflesso della Mente Universale Mahat nell’uomo è anch’esso duplice, perché composto di una parte immortale Manas Superiore e da una parte mortale, il Manas inferiore.
 
La Quinta Gerarchia è conosciuta anche come quella dei Makara (coccodrilli) ed esotericamente noti come i Serpenti di Saggezza o Manasa Putra (i figli della mente), i Pitri sono identici ai Vairaja, Manasa Putra, che sono i governatori del piano mentale o del piano gassoso cosmico del nostro sistema solare comunemente noto come Svarga Loka. Tra le Sette gerarchie, la Quinta è rappresentata dagli Agnishvatta, Esseri misteriosi che presiedono alla costellazione del Capricorno, Makara anagramma di Kumara. La parola, Makara è composta di due parole: ma (cinque) e kara (mano), il che può indicare le cinque dita di una mano, o le cinque punte del pentagono, detta anche stella a cinque punte (panchakaram o makaram), simbolo dell’uomo. Essi hanno lo scopo di dare forma ai Figli della Mente e quindi offrire loro occasione di sacrificio e di servizio. Il Piano Mentale o di Manas è il Quinto, e Cinque Kumara sono la totalità del Manas sulla Terra.
 
Uno dei Quattro Kumara, il Signore del pianeta Venere, incarna in sé la funzione della Quinta Gerarchia. Il V Raggio, risponde potentemente all’energia che scorre attraverso la Quinta Gerarchia. Venere, Terra e Saturno formano un triangolo di grande interesse. È un triangolo che attualmente è vivificato dall’azione di Kundalini. Venere corrisponde al centro del cuore nel corpo logoico, ed è perciò in reciproca relazione con tutti gli altri centri del sistema solare in cui l’aspetto cuore predomina. Saturno corrisponde al centro della gola, ossia all’attività creativa del Terzo Aspetto.
 
Secondo i Sutra di Param Shiva la Quinta Gerarchia creativa, tecnicamente la Decima, se si contano le Cinque Gerarchie Kumara dell’ultimo sistema solare, è principalmente una Gerarchia di Deva basata sul Quinto Raggio della Scienza. È conosciuta anche come gerarchia di Makara [coccodrilli] ed esotericamente noti come i serpenti della saggezza o Manas Putra, che sono i governatori del Piano Mentale o del Piano Gassoso Cosmico del nostro sistema solare comunemente noto come Svarga Loka. Questa Gerarchia dei Deva del Fuoco che incarna le energie della costellazione del Capricorno [Makara Rashi], è anche conosciuta come l’energia di Iccha Shakti, o che si manifesterà nei corpi di personalità umana. La Quinta Gerarchia governa attraverso la coscienza planetaria di Venere [Shukra]. La frequenza vibrante di questa energia è Indaco [Baingaini]. Questa Gerarchia è attratta dai colori, in particolare il colore viola o indaco, che è la frequenza del colore finale di uno spettro e l’inizio dello spettro successivo. I Sutra di Param Shiva spiegano che la Quinta Gerarchia è legata al Quinto Gruppo di Kumara Maggiori, che fallì nell’ultimo sistema solare. Questa gerarchia incarna sia le energie magiche del Settimo Raggio e sia le energie della costellazione di Cancer, utilizzate dal settimo gruppo di Deva, per controllare gli elementali, sia dai maghi neri o le entità più corrotte, e sia dai maghi bianchi che hanno raggiunto le mete evolutive, basate sulla legge universale della volontà di fare il bene. I membri corrotti di questa Gerarchia venusiana controllano con l’inganno tutta l’economia mondiale attraverso la linea di minore resistenza.
 
La Gerarchia dei Makara doveva essere la Sesta, ma avendo cospirato contro i piani evoluzionistici cosmici del Logos Solare, diventò la Quinta Gerarchia Creativa, per lavorare con il Quinto Raggio sul Piano Mentale, che a livello cosmico agisce tramite la Stella Taygeta [Indarani] delle Pleiadi e la stella puntatore Dubhe (Kratu Rishi) della costellazione di Ursa Major [Sapt Rishi Mandal], dove tutte le anime individuali evolute degli esseri umani raggruppate a loto sono ancorate sul Quarto Piano. Questo è uno dei motivi perché Sagittarius è posto fra Capricornus e Aquarius. Il Maestro D.K. spiega che è questione temporanea e muterà in un altro ciclo del mondo, probabilmente nel Giorno del Giudizio a metà della Quinta Ronda. Il Maestro ci dice che è uno dei misteri svelati all’iniziazione.
 
Secondo i Sutra di Param Shiva, a causa della interazione delle Due Entità Celesti, Taygeta () e Sirio (É), che dimorano nel Quarto Etere Cosmico, cioè nel Piano Buddhico solare, i tre sottopiani inferiori del Piano Fisico Cosmico sono venuti in esistenza, cioè il Piano Mentale, il Piano astrale e il Piano Fisico solare. Il Quarto Piano Eterico Cosmico o Buddhico è anche conosciuto come la casa di Kumara, anche conosciuti come Manasa Deva (i Signori della Mente), e che sono principalmente composti del Quarto Etere Cosmico. Questo Piano costituito dal Quarto Etere Cosmico, il più importante per tutti gli Uomini Celesti, è conosciuto come il piano della luce viola, è il veicolo in cui la Quarta Gerarchia Creativa e la Quinta Gerarchia Creativa dei Deva chiamata Makara, conosciuti come i Deva viola o delle ombre [Manasa Deva]. Costoro lavorano sotto le energie della costellazione del Capricorno, e si uniscono come un gruppo sotto il Signore del Settimo Raggio o Magia, perché viola è il colore che inizia qualsiasi ciclo maggiore o termina tale ciclo nell’esistenza di tempo e spazio.
 
Il Maestro D.K. ci dice che ciò che è detto a proposito del quarto etere fisico, può del pari essere esteso al Quarto Etere Cosmico, trovando la corrispondenza sul Piano Buddhico. Per esempio, il posto del violetto nello spettro ha un’importanza primaria sui cicli maggiori, e segna la fine di un ciclo e il principio di un altro. Il Piano Buddhico è particolarmente il piano del violetto, sebbene tutti i colori vi trovino posto; il Signore del Raggio della Magia Cerimoniale, che incarna il raggio, o la gerarchia, violetto, è in rapporto particolare con il piano buddhico. Inoltre le due grandi evoluzioni (umana e devica) trovano la loro unità di gruppo sul Piano Buddhico, e frazioni di entrambe le Gerarchie si uniscono e si fondono in modo da formare il corpo del Divino Ermafrodita. Inizialmente, in certi punti determinati, le due Gerarchie possono avvicinarsi temporaneamente. Sul Piano Buddhico si ha l’alleanza definita e permanente. Anche su questo Piano i “Deva delle ombre” che si occupano della costruzione dello Schema Planetario proseguono il loro lavoro, parallelamente al lavoro fatto nei tre mondi dai costruttori minori che lavorano con il corpo eterico dell’uomo (FC 328).
 
Le influenze dei Raggi operano parimenti sulle Gerarchie dei Deva e su quella umana, influenzando la loro funzione nel corpo planetario o logoico. Si potrà ottenere chiarezza di pensiero tenendo sempre presente che tutte le forme sono duali, sia nell’evoluzione che nella natura essenziale. Esse sono il prodotto del lavoro dei Costruttori (forze deviche) e dell’intelligenza attiva (unità umane), ed i due sono indivisibili nel Divino Ermafrodita o Uomo Celeste (FC 438).
 
Il Logos Planetario è noto come Divino Ermafrodita. Cosa lo qualifica con questa denominazione? Qui apprendiamo che è l’unione di esseri umani e Deva, di Ermes e Afrodite, rispettivamente, che sta alla radice di questo nome. Ermafrodita nasce dunque dall’unione di Ermes con Afrodite. Hermes è Mercurio ed è associato con gli esseri umani. Mercurio governa la Quarta O Gerarchia Creativa umana. Afrodite è Venere ed è associata ai Deva. I fattori di Mercurio e Venere, quando presi insieme, sono l'unità divinamente Ermafrodita nel nostro sistema solare.  Gli esseri umani incarnano gli aspetti divini della divinità. I Deva incarnano gli attributi divini della divinità.
 
I Sutra di Param Shiva affermano che la Gerarchia umana e quella dei Deva furono originariamente create dall’Uomo Celeste positivo dello Schema Planetario di Mercurio (É), penetrando con un raggio nella coscienza negativa dell’Uomo Celeste dello Schema Planetario di Venere (ꟷ), appariva così sul Quinto Sottopiano Cosmico Gassoso, cioè il Quinto Piano solare o Mentale, conosciuto anche in sanscrito come il Piano dei Marut.
 
I Marut sono generalmente indicati come gli Dei della tempesta. La leggenda narra che Indra squarcia il grembo di Diti in sette parti e ciascuna va a formare un Marut. Un Marut per ogni sottopiano gassoso cosmico. Essi sono i Figli del Cielo e della Terra, le divinità scattanti, altro aspetto, o sviluppo, dei Kumara.
 
Sulla via dell’evoluzione, il gruppo di Mercurio Hermes, la Quarta Gerarchia Creativa umana (É), che rappresenta la stella Sirio, che è tecnicamente il riflesso della stella Dubhe [Kratu Rishi] di Ursa Major, e il gruppo di Venere la Quinta Gerarchia Negativa Creativa () dei Deva nota come la Gerarchia dei Makara, che riflette la stella Taygeta [Indirani], delle Pleiadi, si uniscono sul Quarto Piano solare o Quarto Etere Cosmico formando così il gruppo di ermafroditi. Questo nuovo gruppo rappresenta l’unione del quinto principio positivo e negativo della coscienza mentale.
 
I Sutra di Param Shiva dicono che la Sesta Gerarchia Creativa, tecnicamente l’undicesima, è principalmente una Gerarchia di Deva o Signori Lunari, nota come i costruttori materiali, che si basano sul VI Raggio della Devozione, Questo gruppo è conosciuto come la Gerarchia del desiderio acuito, che opera nel Piano Liquido Cosmico del nostro sistema solare, noto come Piano Astrale o Bhava loka. Questa Gerarchia di Deva è anche conosciuta come il Demone liquido o dell’acqua. La Sesta Gerarchia incarna l’energia della costellazione di Sagittarius (Dhanu Rashi), che è conosciuta come l’energia di Kundalini Shakti, cioè la forza Pranica o Vitale in connessione con l’energia magnetica del nostro pianeta Terra (Prithvi). Questa Gerarchia governa attraverso la coscienza planetaria di Marte (Mangal) ed è anche definita come la Gerarchia dei Pitri Lunari, i costruttori di forme. La frequenza di questa energia è di colore Rosso.
 
Nel Trattato sul Fuoco Cosmico è detto che la Sesta e la Settima Gerarchia forniscono le forme sostanziali dei tre mondi, hanno una funzione vitale ed un posto importantissimo. Esse stanno con il Logos nello stesso rapporto del corpo fisico con l’uomo, Esse si occupano della manifestazione dell’energia fisica, della realizzazione nel veicolo fisico di tutti i propositi divini, e dell’organizzazione fisica di una grande Vita cosmica. Questo è specialmente il caso delle due Gerarchie di cui ci occupiamo. Esse sono il residuo più basso del sistema precedente, e l’energia della materia (liquida, gassosa e densa) che la vibrazione dell’atomo permanente logoico attrae a sé nel costruire la forma divina.
 
Le “vite” minori o l’essenza elementale sono il “residuo” di un sistema precedente e reagiscono così potentemente agli impulsi inerenti, che fu possibile dominarli solo con la volontà dinamica del Logos, applicata coscientemente. La parola “residuo”deve essere interpretata analogicamente, e come la s’intende quando si dice che ad ogni nuova incarnazione l’uomo, per formare il suo corpo fisico, raccoglie della materia che è tinta dalle vibrazioni di incarnazioni precedenti. Queste “vite” sono state attratte gradatamente durante l’intero Maha Manvantara via via che fu possibile, senza pericolo, dominarle e piegarle al volere dei Costruttori maggiori. Gran parte dell’energia-sostanza iniziale della costruzione sistemica è stata trasferita nella forza materia detta dei Pitri Lunari, mentre il suo posto è stato preso gradatamente da questo tipo d’energia ivi raccolta traendola dalla sfera più grande in cui ha posto il nostro Logos. Dopotutto, le Dodici evoluzioni non sono altro che i Dodici tipi d’energia, che si manifestano sempre in tre gruppi di forze, e di nuovo come un gruppo solo quando sono sintetizzate durante il processo della manifestazione. La loro interazione è quadruplice, ed hanno un flusso e riflusso sistemico del quale si sa poco (FC 845).
 
Per maggior chiarezza si può notare che la Settima Gerarchia è la vita o energia che si trova nel cuore di ogni atomo, il suo aspetto positivo, e la Sesta Gerarchia è la vita delle forme di tutti i corpi eterici di ogni oggetto tangibile. La funzione di questa Gerarchia è ben descritta dalle parole del Vecchio Commentario:
 
I Deva sentono pronunciare la parola. Essi si sacrificano e costruiscono con la propria sostanza la forma desiderata. Essi traggono da se stessi la vita ed il materiale, e si offrono all’impulso divino”.
 
Il Maestro D.K. ci dice che non è possibile dire di più circa queste ultime due Gerarchie. A loro riguardo molto è stato detto nella sezione di questo Trattato relativo al Fuoco della Materia, il Fuoco dinamico del moto, che mantiene in attività ogni atomo di materia. Le vite che compongono una Gerarchia passano in cicli ordinati a quella immediatamente superiore, sebbene la parola “superiore” serva solo a fuorviare. Sono la coscienza e la comprensione, che sono da ritenere trasferite, e la coscienza di una gerarchia si espande in quella della successiva più alta. Questo può essere considerato anche in termini di energia. Le vite negative di una Gerarchia seguono la successione seguente.
 
1.      Energia negativa ().
2.      Energia equilibrata (+/).
3.      Energia positiva (+).
 
Lo studioso deve studiare ogni Gerarchia in modo triplice e considerarla anche nel suo stato di transizione quando il negativo si unisce e si fonde al positivo ed il positivo diventa il polo negativo di uno stadio vibratorio superiore. Vi sono quindi nove stati di coscienza per i quali ogni Gerarchia deve passare, e si può avere qualche idea del significato di questo e della loro relatività, considerando le nove iniziazioni della quarta Gerarchia Creativa (FC 1207-1208).
 
La ​​Settima o ultima Gerarchia Creativa è tecnicamente la dodicesima, si basa sul VII Raggio, noto come o Raggio sintetico o della Magia. Questa Gerarchia è di Deva, ma comprende principalmente Vite Elementali, che sono controllate da un’altra Gerarchia superiore di Deva, come pure dai Nirmanakaya (membri della Quarta Gerarchia umana) che lavorano attraverso queste Gerarchie di Deva. La Settima Gerarchia è conosciuta è quella del Piano Fisico denso, che consiste di sette sottostrutture: quattro piani vitali o eterici e tre sottostanti più densi, l’aria o il gas, il liquido o l’acqua e il denso solido in cui esistono i nostri corpi fisici. Nei quattro piani vitali essi esistono questi vite elementari, dette anche Ceste di Nutrimento, o le Vite cieche, responsabili della vitalizzazione eterica degli organismi e di tutte le forme fisiche. Forniscono i materiali eterici di cui è realizzato il nostro corpo vitale, il doppio eterico. Solitamente le combinazioni del nostro corpo pranico sono del 2°, 3° e 4° etere.
 
La maggior parte dei nostri corpi vitali sono fatti del quarto etere, dove esistono i nostri centri vitali (chakra), chiamati loti a causa delle energie elettriche verticali che si escono da questi centri attorno ai quali, le energie magnetiche orizzontali s’intrecciano come la trama di un cestino provocando depressioni che formano un loto. Questi Deva conosciuti come i demoni viola, erano per lo più controllati nel primo piano solare a causa dell’affinità perché il settimo diventa il primo, se si conta dalla circonferenza verso il centro, quindi questa Gerarchia corrisponde alla prima Gerarchia del piano divino o Shiva. La Settima Gerarchia riflette le energie della costellazione di Aquarius (Kumbh Rashi), la frequenza di questa energia è violetta. La Settima Gerarchia governa attraverso la coscienza planetaria della Luna, che tecnicamente vela Urano [Rahu], Vulcano [Vishvakarma] e Nettuno.
 
Il nutrimento è in relazione con il prana, a livello Cosmico la Via Lattea è in stretta relazione con il prana cosmico, ossia vitalità o nutrimento cosmico, che vitalizza il sistema eterico solare. I centri energetici o chakra consentono il fluire del prana o vitalità solare in ogni parte del corpo. Nel sistema energetico vitale dell’uomo i chakra agiscono come trasformatori e distributori delle differenti frequenze del prana. Assorbono le energie vitali del cosmo e delle fonti che sono il fondamento di qualunque manifestazione, e le trasformano nelle frequenze di cui hanno bisogno le differenti aree del corpo. La materia atomica è sostanza vivente, poiché ogni atomo è una minuscola vita che palpita della vitalità del Terzo Logos. I Fuochi della Sostanza sono la vitalità degli atomi permanenti. Abbiamo compreso perché la Settima Gerarchia governata dalla Luna, è chiamata le Ceste di Nutrimento, ora cerchiamo di interpretare perché è anche chiamata le Vite Cieche.
 
La “vita” che anima questo basso grado di sostanza, che è un’entità proveniente da un punto del cielo che non può essere detto. Esotericamente si afferma che non ha “né vista né udito”; in essenza non è né devica né umana. È occultamente “cieca”, del tutto inconsapevole; è capace solo di movimento e assomiglia al feto nella matrice; che cosa ne nascerà sarà rivelato solo dal prossimo grande ciclo. Il mistero della Luna o del “pazzo divino” è in parte connesso con la rivelazione (per la compassione prematura del nostro Logos planetario) della vita di questa natura che anima il Globo denso della Catena Lunare. Sul suo alto livello, nel cuore del Logos Planetario si risvegliò la pietà per certe esistenze involutive della Catena Lunare, e (come nel Buddha su scala minore ed in un’epoca molto posteriore) lo zelo compassionevole portò dei risultati karmici di cui ancora risentiamo. La “bestia” deve essere rigettata per il suo stesso bene a percorrere il suo ciclo, nascosta nella sua tana e confinata entro limiti sicuri fino a quando l’alba di un nuovo sistema non le porti l’opportunità cosciente (FC 846).

 
[1] Nella Prima Ronda, l’essere umano era una pietra, nella Seconda una pianta, nella Terza un animale, nella Quarta un uomo. Al termine della Settima Ronda della Catena planetaria terrestre, non ci sarà più il tempo, perché la Terra sparirà e non rimarrà alcuno che continui a misurarlo. Un Mahayuga, o Giorno di Brahma, di 4.320.000.000 anni solari, si divide in 7 Ronde, la cui singola durata è di 617.142.857 anni solari (Manvantara + Pralaya). Sette sottorazze formano una razza-radice. Sette razze-radice formano un periodo mondiale. Sette periodi mondiali, mondi o globi, formano una ronda. Sette ronde formano il periodo di una catena. Sette periodi di una catena formano uno schema planetario. Dieci schemi planetari formano un sistema solare.
 
 
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