Troyes Cattedrale Pietro e Paolo
L'impronta templare nel Gotico primitivo
CATTEDRALE DI TROYES - IL TEMPIO IN ORIZZONTALE E IN VERTICALE
La Cattedrale di Pietro e Paolo fatta ricostruire nell’architettura romanica dal vescovo Milon (nel 980), durò solo due secoli, perché fu gravemente danneggiata dal grande incendio del 23 luglio 1188 che distrusse gran parte della città. Sotto l’episcopato di Garnier Traînel, intorno al 1200, si è iniziata la costruzione della nuova cattedrale in stile gotico che doveva competere con le grandi cattedrali.
FIGURA 1. CATTEDRALE DI TROYES FACCIATA OVEST
Dopo la morte di Garnier Traînel, a Costantinopoli nel 1205, il Papa Innocenzo III nomina come nuovo vescovo, il grande arcidiacono Hervée, durante 16 anni del suo episcopato, egli è pienamente implicato nella costruzione della nuova cattedrale. Il suo nome resterà associato con l’edificio gotico ormai comunemente noto come la “Cattedrale Hervée”, in contrapposizione con la “Cattedrale di Milo”, l’antica cattedrale romanica. Nonostante gli atti vandalici si salvò dalla distruzione durante la Rivoluzione francese. È famosa per le sue eccezionali vetrate datate dal 13° al 19° secolo, con una superficie di 1.500 mq. I tre rosoni (diametro 10 m) sono composti di 36 petali divisi in tre gruppi di dodici. I lavori iniziati nel 1200 saranno completati solo nel XVII secolo sperimentando diverse interruzioni, distruzioni o cambiamenti di programmi. Tuttavia gli architetti successivi che hanno portato avanti la costruzione hanno cercato di attenersi a un piano generale che probabilmente era stato stabilito agli inizi del XIII secolo.
Il Maestro d’Opera progettista del piano e dello spazio, rimasto sconosciuto, era un uomo di grande esperienza, conosceva i segreti della crociera ogivale, era certamente un Iniziato alle arcane regole richieste dal numero e dalla proporzione. Su un pilastro del deambulatorio, una protome umana, forse il viso del Maestro d’Opera sconosciuto che ha realizzato la cattedrale.
FIGURA 2. MAESTRO D’OPERA DELLA CATTEDRALE DI TROYES?
Il canonico della cattedrale di Troyes Jean-Charles Said nei “Canoni di Pitagora” scrisse: “Oltre ai capitoli familiari, 150 canoni a Troyes del (XIII secolo), c’erano altri canoni, iniziati a delle regole più segrete, ereditate da Pitagora dai massoni. Canoni di grandi liturgie matematici, hanno dato tutte queste basiliche e cattedrali ai loro confratelli ecclesiastici”. Jean-Charles Said forse era un ammiratore degli insegnamenti di Pitagora e forse per questo infastidì una buona parte del clero. Il canonico Charles J. Said come un novello pitagorico ha fatto uno studio accurato proposto nel libro: “A Oriente delle cattedrali, il velo di Iside” o “architettura e il numero”. Quest’opera è stata proposta all’ingresso della cattedrale, fino agli anni novanta. Purtroppo, poi è stato deciso di oscurarla, ora possibile acquistare questo libro solo in alcune librerie di Troyes. Il Canonico temeva per mancanza di esegesi intelligibile che i Templi divenissero muti. È ormai prassi che sacerdoti fotografi sostituiscano i mistici costruttori, dimenticando il messaggio esoterico dell’edificio. Senza l’apporto fondamentale di quest’opera mi sarebbero mancati tutti i valori numerici espressi nelle unità di misura (piede di champagne) di quel tempo e questo studio sarebbe limitato ai rapporti geometrici planimetrici.
Il modulo costruttivo della cattedrale di San Pietro e Paolo a Troyes, cioè il rapporto fra la larghezza del transetto e quella della navata cioè 39’/44’4”=11,8872/13,5136=0,88. il modulo costruttivo è in pratica 8/9=0,888 uguale a quello della Santa Cappella di Parigi. Il piede champagne è uguale al piede internazionale inglese di 0,3048 m, e un piede equivale a 12 pollici.
FIGURA 3. RAPPORTO MODULO 8/9 CATTEDRALE DI TROYES
Il rapporto 8/9 è il rapporto di corda della nota musicare RE, il tono della scala pitagorica; inoltre il rapporto 8/9 appartiene alla progressione geometrica in base 2/3, cioè alla progressione della nota pitagorica SOL, l’armonia.
I numeri della cattedrale se espressi in metri, velano, ma se espressi secondo l’antica metrologia di Troyes che utilizza il piede champagne, oppure in Cubiti Reali Egizi, e rapporto aureo Φ svelano! Il modulo 39’ se da piedi champagne è espresso in Cubiti Reali diviene 14Φ CR per il lato transetto e 9/8x14Φ CR per il lato navata. Il numero 14 due volte sette esprime la dualità di luce e ombra del mistero del numero sette, in termini cristiani le sette virtù e i sette peccati capitali. Il numero Cinque del Pentagono appare agli occhi del visitatore nella suddivisione in Cinque navate della cattedrale. Il diametro dei pilastri del santuario è di 5’; perimetro del santuario coro e abside: 125’= 5 x 5 x 5; diametro di ciascuna delle cappelle dell’abside: 25’=5x5.
- Lunghezza totale esterna della cattedrale, dal portale ovest verso la parete della cappella assiale (cappella della Vergine) è di 365 piedi, i giorni dell’anno. È la consacrazione del tempo nello spazio.
- Larghezza totale interna 144 piedi, la consacrazione dello spazio.
- l rapporto fra la lunghezza della navata 161’8” misurata dal nartece al transetto e la larghezza 100’ è 161’8”/100’ = Φ, un rettangolo aureo. Questo rettangolo aureo si ritrova anche in elevazione fra lunghezza di 161’8” e altezza di 100’. In cubiti reali egizi 100’ = 36Φ CR e 161’8” = 36Φ2 CR. Lo stesso rettangolo aureo si ritrova dall’inizio del coro all’esterno della cappella assiale.
- Larghezza del transetto 161’8” = 36 Φ2 CR, lunghezza 39’ = 14Φ CR
- l corpo dell’edificio, dall’entrata fino al semicerchio del santuario del coro, s’iscrive in un rettangolo aureo.
FIGURA 4. PIANTA RAPPORTI AUREI IN PIEDI CHAMPAGNE CATTEDRALE DI TROYES
La lunghezza assiale della cattedrale è costruita sull’armonia pentagonale e decagonale imposta dal modulo dell’edificio. Il lato maggiore di 44’4” del modulo è fatto coincidere con il lato di un Pentagono, la dualità impone il raddoppio dei Pentagono in Decagono, entrambi inscritti in un cerchio. Quattro di questi cerchi e naturalmente quattro decagoni, sono contenuti assialmente nel rettangolo aureo in cui è inscritto il corpo della cattedrale, un quinto cerchio/decagono per arrivare alla cappella assiale.
FIGURA 5. ARMONIA PENTAGONALE E DECAGONALE CATTEDRALE DI TROYES
Altezza Chiave di Volta in piedi champagne:
- Navata inferiore 100’= 36 Φ CR
- Transetto 96’ (29,26 m dal suolo) 12 canne di otto piedi 8’ (simbolicamente i dodici apostoli che portano la parola di Cristo).
- Abside 88’8” (27,02 m).
- Le misurazioni fatte nella navata centrale hanno dimostrato che le colonne si allargano leggermente avvicinandosi al santuario seguendo una modulazione aurea, in modo che “il fedele che avanza verso l’altare oltrepassa a ogni campata una nuova porta d’oro”. Allo stesso tempo, nelle navate laterali, il rapporto di altezza fra i capitelli della chiave di volta è “aureo” così come lo scarto fra i pilastri in rapporto all’altezza dei capitelli di cornice. La cattedrale di Troyes offre un considerevole numero di armonie numeriche auree:
- L’altezza media dei capitelli della navata 66’6” (20,26 m) è rapporto aureo (x 1,618) con la stessa larghezza.
- Larghezza della navata (ai bordi delle colonne): 40’5” (12,31 m).
- Allo stesso modo, l’altezza media dei capitelli nei laterali è in rapporto aureo (x 1,618) con la stessa larghezza.
- L’altezza media dei capitelli: 22’2” (6,77 m);
- Larghezza dei collaterali (ai bordi delle colonne): 13’8” (4,16 m)
- Le colonne – fatta eccezione per quelle del coro – misurano 6 piedi e 6 pollici 6”6’, e la chiesa ha 66 colonne a sostegno delle volte; ciò in relazione ad un altro numero dell’Apocalisse: 666, il numero della Bestia che le colonne dovevano schiacciare.
- Si ritrova un terzo numero del Libro della Rivelazione o Apocalisse 144.000, il numero degli eletti; nel triforio vi sono, in effetti, 144 finestre da cui s’irradiano – dall’abside al rosone occidentale – tutti quelli che portano il sigillo dell’Agnello. La lunghezza della navata fino al transetto è 144’.
FIGURA 6. RETTANGOLI AUREI SEZIONE VERTICALE CORO
- Le due navate collaterali sono inscritte in un quadrato di 36 piedi.
- Troyes è stata costruita inclinata di un angolo di 36° rispetto l’asse Est-Ovest. L’angolo al vertice di un triangolo aureo il cui lato coincide con quello di un Decagono è 36°.
- Il numero 36 è la somma di 10+26, due numeri della Tetractis. Il numero 10 è la Tetractis fondamentale 1+2+3+4=10. Il numero 26 è la somma del secondo gruppo di Quattro numeri della Decade 5+6+7+8=26, una forma minore di Tetractis. Inoltre questo numero è il valore numerico ebraico delle lettere del Nome di YHWH. Questo numero riferito all’uomo, è la somma delle dita delle mani e dei piedi, sommate al rapporto medio altezza larghezza del corpo: 10+10+6=26.
A quest’armonia nelle forme si aggiunge d’altro canto un’armonia ancor più misteriosa, di natura mistica. Esistono esempi, di non poca importanza, in cui l’Uomo Celeste è inserito verticalmente nell’architettura. Nella cattedrale gotica di Troyes a pianta cruciforme, la cupola sopra il coro dell’edificio riproduce i piani del corpo umano regolati da rapporti “aurei”; i piedi si trovano al suolo del santuario e il vertice della testa nella chiave di volta, la cui altezza è data da 888, cioè 88 piedi e 8 pollici, stessa distanza dal centro del santuario all’ingresso del coro: 88 piedi e 8 pollici. Dodici pollici fanno un piede. 888 è il valore numerico greco gnostico del nome di Gesù, che del resto racchiude l’immagine del Resuscitato. Il numero Cinque, la cifra dell’uomo, si trova dunque in simmetria con l’Otto, la cifra di Gesù Cristo.
Charles J. Said canonico di Troyes, rilevò una corrispondenza tra le graduazioni della cattedrale e quelli del corpo strutturale dell’uomo che, secondo il canone greco del quinto secolo, che stabiliva i rapporti aurei tra le parti del corpo. Secondo il canone armonico greco del quinto secolo l’altezza dell’uomo era pari a 8 volte la sua testa, quindi, si stabilisce un parallelo tra l’uomo, e il santuario della cattedrale, l’altezza di un uomo greco del quinto secolo è di 88 dattili (o 1,69 m) culminante a 88’8” (cioè 27,02 m). http://le.voirloup.free.fr/cathedr/fr/catroye8.htm
Un Quadrato di lato 88’8” ha come diagonale 123’4”, cioè i Quattro numeri della Tetractis! In tal modo il Maestro d’Opera ha fatto sgorgare dalla pietra la metamorfosi dell’uomo carnale in uomo spirituale. Questa struttura con la base sul Quadrato e il vertice sulla Sfera ordinata lungo la colonna assiale è l’immagine geometrica dell’uomo eretto.
FIGURA 7. IL QUADRATO 88’8”
La tradizione estremo orientale rappresenta il Cielo con un Cerchio e la Terra con un Quadrato e il termine mediano fra i due, l’Uomo è rappresentato con una Croce a bracci uguali. In questa struttura architettonica, l’Asse del Mondo non parte dall’incrocio del transetto, ma dal Coro. Questa elevazione, costituita dalla base del Quadrato e dal vertice sferico, è ordinata attorno alla colonna assiale e in effetti è un’immagine geometrica dell’uomo eretto. Per questo nel suo piano in elevazione, il santuario, così come il tempio totale, rappresenta contemporaneamente l’Uomo Archetipo e la crescita spirituale dell’individuo umano fino alla sua coincidenza con il suo archetipo, fino “alla statura del Cristo, allo stato di uomo perfetto”. L’Asse del Mondo corrisponde nell’uomo alla spina dorsale, il perno della struttura fisica. Così come la colonna assiale collega la base quadrata al vertice sferico dell’edificio, la terra al cielo, nello stesso modo la spina dorsale è nell’individuo il luogo che unisce la parte inferiore e terrestre del corpo alla parte superiore e pensante, la testa. È attraverso la spina dorsale che la testa comanda il resto del corpo.
FIGURA 8. LA STATURA DELL’UOMO CELESTE
L’altezza di 88’8” del centro sacro alla chiave di volta del santuario, è due volte il diametro interno della circonferenza del santuario 44’4”, per effetto della mediazione aurea 44’4’’x1,618=72’, produce l’altezza dalla chiave di volta della cappella assiale, cioè 9 canne da 8 piedi 9x8=72. Questo piede (champagne) di una trentina di cm (0,3048 m), si rivela una misura piccola, pertanto al lavoratore era fornita come unità dì misurazione una canna avente un numero predeterminato di piedi. A Troyes, canna utilizzata è di 8 piedi, circa 2.438 mIl numero 9 rappresenta il compimento che porta alla distruzione delle forme obsolete per riportare la forma materiale ai suoi Tre principi costitutivi. La distanza dall’inizio del coro alla fine della cappella della Vergine è di 88’8”. Il Cerchio sacro dell’Abside è racchiuso da 8 colonne e le sue aperture portano a 7 absidi Pentagonali più piccole che rappresentano l’irradiamento delle 7 Chiese dell’Apocalisse. Charles J. Ledit osserva che poiché l’ingegnere si concentra sulla misurazione dei pilastri “pieni”, egli è tentato di misurare un monumento lungo le linee assiali. Il Maestro d’Opera, al contrario, si concentra sullo spazio seguendo le linee ottiche. L’analisi dello spazio seguendo le linee ottiche rende in pieno i valori trascurati nelle misurazioni assiali.
FIGURA 9. CATTEDRALE DI TROYES - STATURA DI CRISTO IN PIEDI CHAMPAGNE
Come l’energia interiore dell’uomo arriva ad animare ogni sua singola cellula e arteria fino a risvegliare, in seguito, i differenti centri sottili e, arrivando alla testa, provoca l’illuminazione e la trasformazione finale dell’individuo, così, nella figura dell’Uomo Archetipo inserita nella struttura verticale del santuario, l’immagine della colonna assiale si schiude completamente nella chiave di volta celeste, che spesso è segnalata dalla croce o dall’agnello sacrificale. Questa immagine ricorda all’individuo il cammino della sua crescita spirituale fino alla “statura del Cristo”.
Ananda Coomaraswamy scrive che in varie lingue le parole che significano angolo sono spesso in rapporto con altre che significano testa (in greco, kephalê) ed estremità. La parola araba di angolo rukn designa le estremità di una cosa, cioè le sue parti più remote e di conseguenza più nascoste, assumendo il significato di “segreto” o di “mistero”; il suo plurale arkân si avvicina al latino arcanum. Inoltre, rukn ha anche il senso di “base” o di fondamento. Il triangolo tracciato della chiave di volta del santuario, preso come vertice e come base gli interassi delle arcate laterali del deambulatorio è praticamente equilatero di lato 100’ il numero del grande ciclo della vita. Inoltre il triangolo isoscele tracciato dalla chiave di volta del santuario di 88’8”, preso come vertice e come base la distanza 44’4” tra gli assi delle colonne del coro ha come angoli di base 77° e come angolo al vertice 26°. Il numero 77 si ripresenta più volte nell’insegnamento cristiano e ridotto diviene 14, una coppia di sette.
FIGURA 10. CATTEDRALE DI TROYES – TRIANGOLI ISOSCELI ALLA CHIAVE DI VOLTA
Il numero 77 è la rappresentazione del sette 4+3=7, attraverso il 7° numero un quadratico sommato al 7° numero triangolare, 49+28=77. Visivamente un quadrato di lato 7 sormontato da un triangolo di lato 7. Il numero Sette era per i Pitagorici sacro a Minerva (Pallade Atena), la Sapienza Misterica.
FIGURA 11. IL NUMERO 77
Il numero 26 è il numero divino di YHWH. Il triangolo è racchiuso in un doppio quadrato di lato 44’2”, cioè un rettangolo con rapporto di ottava 1:2.
Il triangolo che caratterizza l’elevazione del coro non ha però un’altezza di 88’8”. Dagli scritti del canonico Charles J. Said risulta che l’altezza sopra il santuario, è in realtà di 91’ dal suolo e non di 88’8”, perché il santuario è sollevato sopra la base dell’edificio. La larghezza di base (compreso il deambulatorio) misura 125’ (5x5x5=53, la cifra dell’uomo alla potenza 3). Il triangolo isoscele risultante con base 125’ e altezza 91’, presenta un angolo di 69° al vertice e due angoli di base ciascuno di 55,5°. Infine il rapporto tra la somma degli angoli di base e il vertice 111/69=1,609 indica con buona approssimazione (un errore dello 0,55%) il numero aureo 1,618. Questo è un triangolo isoscele e aureo nel rapporto tra gli angoli di testa ed estremità!
FIGURA 12. TRIANGOLO D’ORO SEZIONE VERTICALE CORO
Gli angoli di base 111 evidenziano la Triplice Unità; l’angolo al vertice 69 ridotto 6+9=15, il Quinto numero triangolare la Pentactide, dodici punti disposti attorno alla Triade Divina. Schwaller de Lubicz afferma che in questo Triangolo di lato Cinque, detto della Pentactide. Dodici punti che circondano i Tre punti del Triangolo Divino, rappresentano le dodici ore del giorno e della notte, durante le quali il Cosmo respira. Se sottraiamo le cinque unità della base, su uno dei due lati resteranno quattro unità e tre sull’altro, vale a dire i tre numeri 3, 4, 5 (Osiride - Padre, Iside - Madre, Horus - Figlio) del Triangolo Sacro Egizio.
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