Lez.13 - L'Universo - Sapienza Misterica

SAPIENZA MISTERICA
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Lez.13 - L'Universo

La Dottrina del Filo d'Oro I Cosmogenesi

I grumi bianco latte della Via Lattea formano un universo completo ed autosufficiente, ma questo è soltanto una cellula cosmica nel corpo di qualche entità supercosmica, che a sua volta è un’infinità di altre entità simili a essa. Ogni entità vive per il tutto, e il tutto è incompleto senza una sola entità, e quindi vive per essa.
 
Il nostro Universo è soltanto uno degli innumerevoli Universi, tutti “Figli della Necessità”, poiché sono anelli della grande catena cosmica degli Universi, ed ognuno sta in relazione di effetto in rapporto al suo predecessore, e di causa in rapporto al suo successore[1].
 
Il moto di Fohat è il Vortex che raduna la materia formando globi che ruotano e avanzano nello Spazio. I globi o vortici di materia si aggregano o si scontrano: abbiamo la descrizione dell’evoluzione, della lotta per la vita si forma materia sotto forme di comete. È soltanto dopo aver perduto la propria velocità e, conseguentemente, la propria coda ignea, che il Drago Fiammeggiante si assesta a una vita tranquilla e regolare. Alcuni libri antichi, tra i quali alcuni che non sono ancora accessibili per l’Occidente, hanno insegnato che l’intera volta del cielo è un’immensa sfera che rotea lentamente, come una ruota, trascinando con sé nella rivoluzione tutte le e tutti gli universi in essa contenuti[2]. L’antico Commentario spiega:
 
“Nato nelle profondità insondabili dello Spazio dall’Elemento omogeneo chiamato l’Anima del Mondo, ogni nucleo di materia cosmica lanciato istantaneamente alla vita, inizia la propria esistenza nelle circostanze più ostili. Attraverso un’innumerevole serie di ère deve conquistarsi il proprio posto nelle infinitudini. Esso circola roteando fra i corpi più densi e già fissi, muovendosi a sbalzi e dirigendosi verso qualche determinato punto o centro che lo attrae e, simile a una nave attirata in un canale tortuoso, disseminato di scogli a fior d’acqua e sotto di essa, cerca di evitare altri corpi che alternativamente lo attraggono o lo respingono. Molti periscono, la loro massa si disintegra, assorbita da masse più forti e, quando sono nati nell’ambito di un sistema planetario, periscono principalmente nel ventre insaziabile dei rispettivi Soli. Quei nuclei che si muovono più lentamente e sono spinti in una corsa ellittica, sono condannati, presto o tardi, a sparire. Altri, muovendosi in curve paraboliche, sfuggono generalmente alla distruzione per effetto della loro velocità”.
 
La creazione è sotto la legge della Diade, secondo la legge delle coppie, della Polarità: Spirito e Materia, Positivo e Negativo. Anche per il nostro sistema solare abbiamo la coppia Sole Fisico e Sole Centrale Spirituale, il primo brilla per i corpi, il secondo brilla per le anime, e i raggi della luce spirituale illuminano ogni coscienza. La coppia genera il Figlio, misticamente noto come il Cuore del Sole, i Tre formano il corpo di manifestazione del Logos Solare. Il SÉ UNIVERSALE quando anima l’Universo lo fa come Triplicità. L’Universo manifesto è contenuto in questa Realtà Assoluta. Il Primo Logos Cosmico, impersonale e non manifesto, precursore del manifesto. Il Secondo Logos Cosmico, Spirito-Materia, lo Spirito dell’Universo. Il Terzo Logos Cosmico, Ideazione Cosmica, l’Anima del Mondo, l’Anima del Mondo o Universale.
 
Da questi tre principi creativi fondamentali, in gradazione successiva, derivano in ordinata sequenza gli innumerevoli universi che contengono un numero incalcolabile di stelle e sistemi solari manifestati. Ogni sistema solare è la manifestazione della Vita e dell’Energia di una grande Esistenza Cosmica che, in mancanza di un termine migliore, chiamiamo Logos Solare. Secondo i libri esoterici l’Universo ruota sul proprio asse come una ruota, trascinando con sé sette cosmi o ruote, che si dividono in quarantanove gruppi, di cui ciascuno comprende milioni di costellazioni settenarie. Il Libro di Dzyan narra di battaglie nello Spazio e la successiva creazione di mondi:
 
“Il Sole Centrale fa sì che Fohat raccolga la polvere primordiale sotto forma di globi, costringendoli a muoversi secondo linee convergenti, ad accostarsi finalmente l’uno all’altro e ad aggregarsi... Essendo sparsi nello Spazio, senza ordine o sistema, i Germi dei Mondi si cozzano sovente fino alla loro aggregazione finale, dopo la quale divengono erranti (Comete). Allora cominciano le battaglie e le lotte. I più anziani (corpi) attraggono i più giovani, mentre altri li respingono. Molti periscono divorati dai loro compagni più forti. Quelli che si salvano diventano Mondi”[3]
 
Gli scrittori indù hanno intessuto ingegnosamente l’allegoria con fatti cosmici ed eventi umani, la “lotta per l’esistenza” e la “sopravvivenza del più idoneo” regnarono supreme fin dal momento che il Cosmo si manifestò in esistenza. Le “grandi guerre nel cielo” dei Purâna, come pure quelle delle leggende scandinave, si riferiscono tutte al medesimo soggetto. La mitologia nordica ne parla come della “battaglia delle Fiamme” e narra dei figli di Muspel che combatterono sul campo di Wigred.
 
H.P. Blavatsky scrive una nebulosa composta da ciò che gli antichi testi chiamavano la “stoffa del mondo”, esiste in uno stato di completa dissociazione elementare. È gassosa ed ha, inoltre, altre proprietà che è difficile possano avere attinenza con i gas, così come sono conosciuti dalla scienza fisica; ed emana luce da sé. La nebulosa gira lentamente attraverso lunghe ere, i nuclei viventi gradualmente diventano più brillanti e più attivi nella loro manifestazione sul piano fisico. Il più esteso di questi nuclei viventi è l’inizio del nostro Sole, e che i nuclei più piccoli compiono movimenti interni come nebulose minori dentro la nebulosa più grande, essendo tutti loro più condensati del campo complessivo della nebulosa stessa. La sostanza vivente che forma la nebulosa è lentamente assorbita o risucchiata nei rispettivi corpi di questi nuclei, appare nel piano Fisico Cosmico, il Sistema Solare.
 
Dopo lotte nello spazio e dopo aver perduto la propria velocità e, conseguentemente, la propria coda ignea, la Cometa Cosmica o Drago Fiammeggiante si assesta a una vita tranquilla e regolare, dopo di che si formano i Soli e infine, raffreddandosi, dei mondi abitabili. La Cometa cosmica è in realtà una nebulosa a forma serpentina. Il modello in questo periodo più accreditato ipotizza che il Sistema Solare abbia avuto origine da una nebulosa, un’enorme e freddissima nube di gas molecolari e atomici e di polveri (come quelle che vediamo sul piano della Via Lattea), la cui temperatura interna non superava -230 °C, si frammentò in unità più piccole. Una di queste unità minori in cui si frammentò la nube madre, acquisita una lenta rotazione iniziale ma incapace di sostenere il proprio peso, si contrasse riscaldandosi e assumendo gradualmente una forma appiattita, sino a divenire un vero e proprio disco ruotante.
 
Il sistema solare è all’interno di una nube sferica, infatti, s’ipotizza che sia composta di alcuni miliardi o più corpi celesti, sfere di ghiaccio il cui diametro non supera qualche decina di chilometri circonda il Sistema Solare. Queste sfere di ghiaccio sono le comete primordiali. Le comete presenti da prima e dai tempi della formazione del sistema solare lo avvolgono con un enorme guscio, chiamato Nube di Oort[4]. Gli astronomi pensano che anche le altre stelle abbiano una nube di Oort, infatti, molte comete, incluse alcune delle più famose, potrebbero venire da ben più lontano: potrebbero essere nate in altri sistemi solari. Gli astronomi ipotizzano che il nostro Sole si sia formato contestualmente a centinaia di altre stelle strettamente addensate all'interno di una nube di gas, il Sole potrebbe avere catturato un gran numero di piccoli corpi ghiacciati dalle stelle cui questi appartenevano quando ancora faceva parte di un ammasso di stelle neonate, creandosi così un proprio enorme inviluppo di nuclei cometari. Le nuove ipotesi portano a concludere che la Nube di Oort contenga un miscuglio di campioni di materiali provenienti da un gran numero di stelle strette parenti del Sole.
 
Figura 1. La Nube di Oort
 
La Dottrina Segreta afferma che la genesi dell’apparizione di un sistema solare inizia come un Punto o Germe che le scritture indù definiscono il seme nell’Uovo d’Oro. L’apparizione dell’incandescente Germe sul piano più elevato dei sette piani dello spazio è un centro Laya che comincia a risvegliarsi all’attività. Questo seme cosmico si espande gradualmente man mano che si schiude, a causa dei principi della vita interiore che si dispiegano dall’alto in basso attraverso i centri Laya.
 
Nel confluire dei periodi del tempo cosmico, questo Germe d’Oro continua la sua espansione, e alla fine raggiunge la dimensione di una nebulosa, colmando tutto lo spazio dove appare con una “luce fredda o un fuoco freddo”, che la filosofia hindu denomina Daivīprakriti (sostanza luminosa). In questa nebulosa, i semi cosmici minori, lentamente irrompono attraverso la manifestazione, e ciascuno, a sua volta, si espande e si dilata, ed è anche l'inizio del risveglio all’attività di un centro Laya. Abbiamo così una vasta espansione della fiamma spirituale incandescente ma perfettamente fredda, che è la nebulosa nel suo complesso. Qua e là nella sostanza di questa nebulosa appaiono questi punti incandescenti minori, ciascuno dei quali è il seme di un futuro corpo celeste che appartiene al sistema solare universale in embrione, e che ora si trova nel processo di formazione su questo piano spirituale più elevato di manifestazione, il settimo. Periodicamente, uno di questi semi di fuoco minori, nel suo dispiegarsi emanativo compie dentro di sé un movimento di tipo sia rotatorio che traslatorio, a causa delle forze innate che agiscono attraverso di esso, e questo movimento duale fa di ciascun seme di fuoco minore una cometa.
 
Dapprima la cometa cosmica si espande lentamente e raccoglie in sé moltitudini Anu o atomi di vita congelati e in attesa. Raggiungendo il suo luogo destinato nella galassia, e passando per gradi attraverso le fasi dell’estesa nebulosa, e roteando lentamente una nebulosa a spirale, gradualmente assume la forma della nebulosa anulare o nebulosa ad anello, e infine ottiene una forma sferica. Se potessimo vedere la nostra galassia, da qualche punto esterno, vedremmo una nebulosa appiattita o discoidali simili alla galassia Sombrero (M104).
 
Figura 2. LA Galassia M104
 
 
Il Drago cosmico si è radicato nello spazio come un disco relativamente circolare di luce smagliante che circonda un centro globulare o nucleo, e quest’ultimo è il Germe di Fuoco che si è sviluppato. Questo nucleo, in un successivo periodo eonico, diventa il principale centro fohatico del sistema solare universale. La successiva condensazione divenne il Sole, e poco dopo, in vari punti dentro quella nebulosa, ebbero luogo delle condensazioni simili ma minori, della materia nebulare, che diventarono i pianeti.
 
Il nostro Cosmo è nato nello Spazio, nel grembo della Madre Eterna, come una nebulosa, man mano che quella nebulosa si muoveva nello spazio, nel suo centro cominciò a esserci una condensazione della sua sostanza, che sul piano materiale appare come una cometa cosmica che, dopo essersi rivoltata nel suo lontanissimo letto nello spazio a causa del risveglio del centro Laya, comincia a correre con movimenti irregolari attraverso gli spazi galattici. Alla fine, raggiunge quella porzione della galassia il nostro sistema solare universale, circondato com’è dalla fascia zodiacale. Qui ottiene una stabilità relativa a causa delle energie o poteri equilibranti di questi dodici magnetismi fohatici che scaturiscono dalle dodici costellazioni dello Zodiaco celeste.
 
H.P. Blavatsky dice che tutto il nostro destino, che è il destino del sistema solare e di ogni catena planetaria che esso contiene, è scritto nello Zodiaco, e quindi, naturalmente, nelle sue dodici costellazioni o parti in cui è diviso lo zodiaco. L’intera cintura dello zodiaco è una porzione della galassia, un gruppo di costellazioni al quale è connesso in maniera speciale il nostro sistema solare. Lo zodiaco è quella fascia di costellazioni che l'astrologia antica divideva in dodici parti e che, visto dalla terra, circonda il nostro sistema solare come una cintura. Ciascuna di tali costellazioni, che insieme formano le dodici case dello zodiaco, è un ammasso di stelle unite da vincoli passati del destino, ciascuna avente la propria elettricità spirituale o magnetismo fohatico. Così lo zodiaco contiene dodici diversi magnetismi fohatici a livello cosmico, ciascuno distinto da tutti gli altri, ma appartenenti naturalmente tutti a un magnetismo spirituale ancora più grande, nel quale sono avvolti, ossia il Fohat della nostra galassia.
 
I Tre Aspetti del Sé di quest’Universo si manifestano attraverso Sette centri di forza differenziata che ne formano il corpo di manifestazione. Questi centri sono visivamente Sette delle Dodici costellazioni zodiacali. Nel Trattato del Fuoco Cosmico il Maestro D.K. spiega:
 
1. Il Triplice SÉ UNIVERSALE  emana  Sette Logoi Cosmici   Sette costellazioni
    • La Ruota dell’Universo è la totalità delle stelle e dei sistemi stellari.
    • Una Ruota Cosmica è un gruppo di Sette Costellazioni.
Il Sé Universale è Triplice, con i Sette Logoi Cosmici e le Sette Costellazioni forma la Decade Cosmica 3+7=10.
2. Il Logos Comico   emana   Sette Logoi Solari   Sette sistemi solari
 
Dodici sono le Gerarchie Creative. Lo zodiaco è composto di 12 costellazioni due gruppi di polari di 6. Qual è la ragione del “dodici”nel cosmo? A. Besant in “Studio sulla Coscienza”, spiega che i Tre, per un adattamento di raggruppamenti interni, si manifestano in Sette gruppi; questi possono essere rappresentati con ABC, ACB, BCA, BAC, CAB, CBA, più un settimo, una sintesi in cui i tre sono tutti uguali. Altri sei si potrebbero rappresentare con (AB)C, C(AB), A(BC), (BC)A, (CA)B, B(AC), in cui i due tra parentesi sono uguali ed il terzo più forte o più debole. I due gruppi di sei con quello in cui i tre sono uguali farebbero tredici. Questi tredici possono essere disposti in un cerchio di dodici con uno nel centro. Quello centrale sarà sintetico, e sarà precisamente quello in cui i tre sono uguali. La corrispondenza fisica di questo sarebbe rappresentata dai Dodici segni dello Zodiaco col Sole al centro, che li sintetizza.
 
La corrispondenza spirituale sarebbe data dai Dodici Ordini Creatori col Logos al centro, che li sintetizza tutti. L’Universo è pervaso dalla polarità. Sei Gerarchie Creative o Divini Costruttori con il Settimo che li sintetizza, che si manifestano come i Sette Raggi di Colore. Dodici Gerarchie Costruttive o di Divini Costruttori, Dodici Raggi di Colore, con la loro sintesi al centro, il Tredicesimo, che è in realtà duale.
 
Figura 3. I Dodici Raggi di Colore
 
I Maestro D.K. afferma che l’astrologia stranamente si fonda sull’illusione poiché lo zodiaco, è solamente il percorso immaginario del Sole nel cielo, visto per giunta da un pianeta totalmente insignificante come il nostro. Il Sole non è, come si usa dire, in questo o quel segno dello zodiaco. Semplicemente sembra esservi mentre transita, in un dato periodo o una data stagione, fra la nostra piccola sfera, la Terra e le costellazioni. L’illusione esterna non è che l’apparenza fenomenica, condizionata da millenni di pensieri umani. Tutto ciò non deve farci fuorviare tutto nel cosmo è connesso il nostro sistema solare e l’insieme dei sette sistemi di cui è parte è sottoposto alle energie delle dodici costellazioni. Le costellazioni esistono e i flussi di energia che passano e ritornano, s’incrociano e si mescolano in tutto lo spazio non sono per nulla illusorie, ma definite espressioni di rapporti eterni. L'illusione si è creata per l’uso errato delle varie energie.
 
 
 
IL SOLE
 
 
Il Libro di Dzyan alla Quarta Stanza specifica la natura occulta del Sole, affermando che è Il Figlio reietto è uno, mentre i figli-Soli sono innumerevoli”. Con “i figli-Soli” si potrebbero veder rappresentate le innumerevoli stelle costituenti l’Universo che derivano tutte da un’unica fonte (il Figlio Cosmico reietto), alla quale dovranno ripervenire al termine del ciclo. Il mito indù che racconta di Marttanda, “Il Respinto”, l’Ottavo staccato dai Sette, è riferito al Sole del nostro sistema. L’antico Commentario alle stanze di Dzyan afferma che Marttanda, “inspirò (fece rientrare) nel suo ventre i soffi vitali dei suoi fratelli” cercando di divorarli, e di conseguenza fu esiliato nel centro del regno, cioè al centro del sistema solare, e che i suoi fratelli più giovani, i pianeti, girano intorno a lui per tenersi lontani finché giunga il tempo in cui essi possano avvicinarlo con sicurezza.
 
La prima condensazione della materia cosmica ebbe luogo, intorno ad un nucleo centrale, ma la Dottrina Segreta insegna che il nostro Sole si distaccò prima di tutti gli altri, quando la massa roteante si contrasse ed esso è il loro “fratello” maggiore più voluminoso, ma non il padre dei sette. Il Sole è l’Uno respinto dal sistema, ossia verso il quale agiscono le due forze di attrazione e di repulsione (centripeta e centrifuga), la stella centrale che, rispetto ai pianeti, gira solo sul proprio asse e regola il tempo e la misura. Nei Veda è chiamato “Oka Chaksnuh”, l’Occhio del Mondo, il cui carro è trascinato da sette cavalli, o da un cavallo con sette teste; i primi si riferiscono ai suoi sette pianeti, il secondo alla loro comune origine dall’Elemento Cosmico Unico. Questo “Elemento Unico” è chiamato in senso figurato “Fuoco”.
 
Il Commentario alle stanze di Dzyan che Marttanda, il Sole, sorveglia e minaccia i suoi sette fratelli, i pianeti, senza abbandonare la posizione centrale nella quale sua madre, Aditi, l’aveva relegato: “Li segue girando lentamente su se stesso ... ed egli segue da lontano la direzione in cui si muovono i suoi fratelli, nel sentiero che circonda le loro case — o le loro orbite”. I sette più uno cioè gli otto Aditya (Dèi), sono tutti formati dalla sostanza eterna la materia costituente delle comete - la Madre, o “stoffa del mondo”.
 
Surya, altro nome indù del Sole, è il riflesso del Sole Spirituale Centrale, da cui si sono evoluti tutti i Soli dell’Universo che in un certo modo, possono essere paragonati a dei buchi nel cielo, attraverso i quali risplende il Sole Spirituale.
 
Nel 1925 il Maestro D.K. nel Trattato del Fuoco Cosmico spiegava il moto nello spazio del nostro sistema solare. Il cammino orbitale del sistema solare nei cieli intorno al suo centro cosmico è ora percepito, ed anche lo spostamento generale della nostra costellazione è bene accolto come ipotesi. Gli scienziati non hanno ancora ammesso nei loro calcoli il fatto che il sistema solare gira intorno ad un centro cosmico insieme ad altre sei costellazioni (sette in tutto) che nella maggior parte sono ancora più grandi della nostra, e soltanto una ha approssimativamente la stessa grandezza del nostro sistema solare. Questo centro cosmico fa parte a sua volta di una grande ruota così che, all’occhio del veggente illuminato, l’intera volta del cielo appare in moto. Tutte le costellazioni, considerate come un tutto, sono sospinte in un’unica direzione.
 
Il Maestro D.K. precisa che tre sono i misteri fondamentali del sistema solare legati al triplice Sole che è Fuoco:
 
  1. Il mistero dell’Elettricità e della produzione della Luce o della vita fohatica. È il mistero di Brahma, della Mente divina, il Terzo Aspetto. È latente nel Sole Fisico. L’elettricità, è sostanza di polarità unica. Riguarda anche il fenomeno elettrico che si esprime nella luce, che l’uomo ha in parte sfruttato con l’elettrificazione, fenomeni quali possono essere i temporali con tuoni e fulmini, le aurore boreali e la produzione di terremoti e di tutte le attività vulcaniche.
  2. Il mistero della Polarità, o dell’impulso sessuale universale. È il segreto del Secondo Aspetto. Il Pater Spirito è positivo, attrattivo, la Mater Materia è negativa, cioè generativa. È latente nel Cuore del Sole, cioè nel Sole Soggettivo.
  3. Il mistero del Fuoco stesso, o la dinamica forza sistemica centrale. È il segreto del Primo Aspetto. È latente nel Sole Centrale Spirituale.
 
Il Sole che noi vediamo è il corpo di manifestazione fisica del Logos Solare. Contrariamente a quanto è comunemente insegnato dalla cultura ufficiale, il Sole non è né solido, né gassoso, né incandescente, sebbene sia notevolmente ardente, è una sostanza luminosa “luce fredda o un fuoco freddo”, Daivīprakriti. Gli effetti che noi avvertiamo sulla Terra non sono caratteristiche solari, ma solo trasformazioni della sua attività che permettono la vita sul nostro pianeta; l’azione diretta del sole, infatti, cancellerebbe ogni forma di vita. Il Fuoco, il Sole si manifesta come Luce e radiosità fredda, risplendenti, elettricità pura. Per avere un’idea di come il Sole possa essere freddo ed emettere radiazioni che diventano calde, basta pensare alle radiazioni che provengono dai corpi naturalmente radioattivi.
 
Il Sole non è né solido né liquido e neanche un gas incandescente, ma una sfera gigantesca di forze elettromagnetiche, il serbatoio della Vita e del Moto universali, dal quale quest’ultimo pulsa in tutte le direzioni, alimentando tanto l’atomo più minuscolo quanto il massimo genio con lo stesso materiale fino alla fine del Maha Yuga”. [5]
 
Vi è un calore intorno al velo esterno del sole, prodotto non da un’incandescenza ma dallo straordinario lavoro dell’associazione e dissociazione chimica e alchemica degli Anu o atomi di vita che formano il rivestimento esterno del sole. Tutti questi rivestimenti del sole sono la sua aura vitale e, di fatto, sono l'espressione più grossolana dell'uovo aurico solare. Le idee di Keplero erano puramente occulte, pertanto ignorate o giudicate false dal corpo scientifico, perché egli attribuiva il moto costante e il rinnovamento dell’energia del sole e i moti planetari, alle cure incessanti di uno Spirito o di più Spiriti (Energie Intelligenze). Keplero osservò inoltre che:
 
  1. Il Sole è un grande magnete.
  2. La sostanza solare è immateriale.
 
Esiste nel sole, nel pianeta, nell’uomo e nell’atomo un punto centrale di calore o una cavità centrale di fuoco, o nucleo di calore, e questo nucleo centrale raggiunge il limite della sua sfera d’influenza, il suo anello invalicabile, per mezzo di un canale triplice. Nel cuore del Sole vi è un oceano di fuoco o calore, ma non di fiamma, è nel centro della sfera, il punto di combustione interna più incandescente, ma ha poco a che vedere con le fiamme o i gas incandescenti (qualunque sia il termine si voglia usare) cui generalmente si pensa quando si considera il sole. È il punto dell’incandescenza massima, e la sfera oggettiva di fuoco non è che la manifestazione di quella combustione interna. Il Signore Cosmico dell’Intelligenza Attiva è la vita della materia, il suo Fuoco interno latente. È l’essenza del fuoco che sta nel corpo del Sole, del pianeta e della forma materiale dell’uomo. Questo Fuoco Centrale irradia il suo calore in tutte le parti del sistema solare per mezzo di un triplice canale dal centro verso la periferia, in cui scorrono:
 
1. L’Akasha, la materia vitalizzata, o sostanza animata dal calore latente.
2. L’elettricità, o sostanza di polarità unica, energizzata da uno dei tre aspetti logoici.
3. I raggi di Prana-luce, alcuni dei quali sono adesso riconosciuti dai moderni ricercatori.
 
Ciò che incontra la triplice corrente formata dai fuochi interni del sistema nel corso di quel moto, come i corpi planetari, è dunque influenzato in qualche modo dalla corrente akashica, dalla corrente elettrica e dai raggi di corrente pranica. Il cuore dell’uomo che è considerato la dimora dello Spirito è segnato da una croce. Quattro cavità inferiori e Tre divisioni superiori, per un totale di Sette. I Tre canali dell’aorta sono l’equivalente del triplice canale del cuore del Sole.
 
Figura 4. Il Cuore

 
 
Le fibre del cuore sono disposte a spirale Vortex cordis. A quanto pare il cuore non pompala sangue ma è il regolatore vortice del sangue come il sangue scorre attraverso le arterie e le vene. I vortici, in tubi, in movimento di liquidi in natura, trasportano più efficacemente il fluido rispetto al getto diretto fornendo un canale idrodinamico compatto. I vortici aiutano i flussi multidirezionali di unione di sangue senza collisione e perdita di energia.
 
Non si conosce nessun fenomeno della natura che sia del tutto indipendente dal magnetismo o dall’elettricità, poiché dove c’è moto, calore, attrito, luce, c’è il magnetismo e il suo alter ego, l’elettricità, appare sempre, sia come causa oppure come effetto – o piuttosto entrambi, se andiamo a fondo della manifestazione fino all’origine. Tutti i fenomeni di correnti terrestri, di magnetismo terrestre e d’elettricità atmosferica sono dovuti al fatto che la Terra è un conduttore elettrico, il cui potenziale cambia continuamente grazie alla sua rotazione e al moto orbitale annuo, al conseguente raffreddamento e riscaldamento dell’aria, alla formazione di nubi e di pioggia, di tempeste e di venti ecc.
 
Il Sole è il serbatoio della Forza Vitale, è il Noumeno dell’Elettricità; dalle sue profondità misteriose e insondabili sgorgano quelle correnti di vita che vibrano attraverso lo Spazio, come vibrano attraverso gli organismi di tutto ciò che vive sulla Terra. L’antico Commentario dice:
 
Il Sole è il cuore del Mondo [sistema] Solare, e il suo cervello è nascosto dietro il Sole [visibile]. Di là, la sensazione è irradiata in ogni centro nervoso del grande corpo, e le onde dell’essenza vitale scorrono in ogni arteria e in ogni vena ... I pianeti sono le sue membra e le sue pulsazioni.
 
Un frammento degli Oracoli Caldei dice che “Dio ha fissato il fuoco del Sole nella sede del Cuore”. Il Sole era chiamato da Macrobio il “cuore del cielo” poiché grazie alla sua intelligenza si verificano tutti quei fenomeni regolari che influiscono sulla terra. La Luce irradiata dal Sole è la Conoscenza intellettiva e il Sole è l’Intelligenza Cosmica, così come il Cuore è nell’uomo la sede della facoltà intellettiva. Il Sole ha la forma di un cuore, ha una depressione nel punto che possiamo chiamare il polo nord: è prodotta dall’urto dell’energia logoica sulla sostanza solare. L’energia che colpisce la sfera solare, giunge da tre centri di elettricità cosmica:
 
a.  Dalle sette stelle dell’Orsa Maggiore (+);
b.  Dal sole Sirio (+/-);
c.  Dalle sette stelle delle Pleiadi (-).
 
Figura 5. Il Cuore-Sole
 
La Terra segue molto intimamente la respirazione del Sole, perché l’intero sistema solare è un organismo animato i cui organi sono i pianeti. Così, vi è una regolare circolazione del fluido vitale attraverso il nostro sistema, di cui il Sole è il cuore — simile alla circolazione del sangue nel corpo umano, poiché il sole si contrae altrettanto ritmicamente come il cuore umano a ogni riflusso di sangue. Soltanto, invece di compiere il circuito in un secondo o giù di lì, il sangue solare impiega dieci dei suoi anni a circolare, e un anno intero a passare attraverso i suoi atri e i suoi ventricoli, prima di andare nei polmoni e ritornare quindi alle grandi arterie e vene del Sistema. Il respiro del sole ha una durata di 11 anni e alla fine di tale periodo inverte le sue polarità. L’aumento del numero delle macchie solari, è appunto dovuto alle contrazioni del cuore solare. Il fenomeno è simile alla regolare e sana pulsazione del cuore, quando il fluido vitale passa attraverso i suoi muscoli cavi. Il sistema solare respira, proprio come sulla Terra respirano l’uomo e ogni creatura vivente, ogni pianta, persino ogni minerale; e come respira ogni ventiquattrore il nostro globo stesso. Gli astrofisici americani della Nasa e quelli europei dell’Esa sono riusciti a captare e registrare il “suono” del Sole. Emette un rumore sordo, cupo, intermittente, che assomiglia al battito del cuore di un gigante.
 
Le macchie solari si possono descrivere come finestre attraverso le quali possiamo avere una vaga visione del corpo-tempio di un dio vivente, vedendo quindi nell’oscurità un piccolo spiraglio del Cuore invisibile del Sole. Le possiamo considerare come canali, aperture o sfoghi, che servono, da entrata e da uscita per fiumi di vite di molti gradi. Ogni Atomo ANU o monade di tutte le innumerevoli miriadi che riempiono il sistema solare, deve passare più e più volte, a cicli periodici, dentro e attraverso il cuore solare, e venirne fuori; proprio come nel corpo umano ogni atomo di ogni molecola di ciascuna goccia di sangue deve passare attraverso il cuore, e lasciarlo ancora per proseguire il suo destino lungo le circolazioni del corpo.
 
H.P.B. scrive nella Dottrina Segreta:
 
Così, vi è una regolare circolazione del fluido vitale attraverso tutto il nostro sistema, di cui il Sole è il cuore — simile alla circolazione del sangue nel corpo umano, poiché il Sole si contrae altrettanto ritmicamente come il cuore umano ad ogni riflusso di sangue. Soltanto, invece di compiere il circuito in un secondo o giù di lì, il sangue solare impiega dieci dei suoi anni a circolare, e un anno intero a passare attraverso i suoi atrii e i suoi ventricoli, prima di andare nei polmoni e ritornare quindi alle grandi arterie e vene del Sistema.
 
Questo la scienza non lo negherà, dato che l’Astronomia è a conoscenza del ciclo fisso di undici anni, quando aumenta il numero delle macchie solari, aumento dovuto alle contrazioni del cuore solare. L’Universo, in questo caso il nostro mondo, respira, proprio come sulla Terra respirano l’uomo ed ogni creatura vivente, ogni pianta, persino ogni minerale; e come respira ogni ventiquattrore il nostro globo stesso. Il fenomeno è simile alla regolare e sana pulsazione del cuore, quando il fluido vitale passa attraverso i suoi muscoli cavi. Se il cuore umano potesse divenire luminoso, e l'organo vivente pulsante potesse rendersi visibile, come fosse riflesso su uno schermo, proprio come gli insegnanti di Astronomia, per esempio, usano mostrare la luna, allora ognuno vedrebbe il fenomeno delle macchie solari ripetersi a ogni secondo, e si renderebbe conto che essi sono dovuti alla contrazione e all’affluire del sangue. — I, 541-2 ed. or.; p. 409-410.
 
L’atomo, ANU, ha una forma quasi sferoidale, più precisamente una sfera leggermente depressa in un dato punto che è il punto attraverso cui fluisce la forza che anima la materia della sfera. Questo vale per tutte le sfere, da quella solare fino a quell’atomo di materia che chiamiamo cellula del corpo fisico. Che si tratti della sfera solare, della sfera della Terra, o del minuscolo ANU, l’assorbimento avviene, attraverso quella depressione visibile in tutte le sfere roteanti della materia atomica, in quel punto della loro superficie che corrisponde ai Poli Nord del nostro Sole e del nostro pianeta. Questa depressione è prodotta dalle radiazioni che procedono in direzione opposta alla rotazione della sfera, e scendono dal Nord verso il Sud fino a un punto di mezzo. Da qui tendono ad accrescere il calore latente, a produrre nuovo impulso, e a dare una qualità specifica secondo la sorgente da cui le radiazioni provengono. Attraverso la depressione dell’atomo fisico fluisce dall’esterno la forza vitalizzante.
 
Figura 6. La Terra come ANU
 
Le correnti di forza magnetica provenienti dal Sole, investono la Terra al Polo Nord, passano direttamente da polo a polo attraverso il centro della terra, mentre altre parti si estendono intorno o sopra la sua superficie, ma sempre da Nord a Sud, rimbalzano estendendosi intorno a tutta la superficie del globo, verso il Polo Sud — dove una parte è risucchiata, per ritornare al Polo Nord, pronta per essere nuovamente emessa. Così la circolazione continua. Ma non tutte le correnti di forza magnetica sono risucchiate al Polo Nord; una parte fluisce nello spazio, come un cono, e ritorna al Sole dal quale proveniva.
 
“L’agitazione delle Forze Fohatiche alle due estremità fredde della Terra (Polo Nord e Polo Sud), che nella notte si manifesta con una radiosità multicolore, possiede diverse proprietà dell’Âkâsha (Etere), compresi il Colore e il Suono”[6].
 
Il magnetismo terrestre è connesso alla natura e alle caratteristiche dell'aurora boreale al Polo Nord, e dell'aurora australe al Polo Sud — essendo coinvolti i poli geografici e magnetici alle due estremità della terra. Le aurore sono manifestazioni della vitalità psico-magnetica della terra, e sono intimamente legate al Sole, in particolare alle macchie solari e, in un rapporto piuttosto minimo, alle catene planetarie dei sette pianeti sacri. Sono fenomeni psico-magnetici e quindi non devono essere considerati come semplici manifestazioni o esplosioni elettriche e magnetiche. Queste correnti di magnetismo e vitalità si manifestano non solo ai poli, ma ugualmente ai quattro punti cardinali: Nord, Sud, Est Ed Ovest. La mitologia hindu li definisce come i quattro Maharaja, e questi sono rappresentati sia nel nostro mondo fisico, che nell'intero sistema solare.
 
Figura 7. Aurora Australe (immagine NASA)
 
Le aurore boreali formano attorno ai poli una specie di anello, chiamato ovale aurorale. Quest’anello è centrato sul polo magnetico (spostato di circa 11° rispetto dal polo geografico) ed ha un diametro di 3000 km nei periodi di quiete, per poi crescere quando la magnetosfera è disturbata. A volte, durante l'apparizione di un’aurora  boreale, si possono udire suoni che somigliano a sibili. Nel commento alla Stanza VI troviamo scritto:
 
Si dice che i due poli siano gli accumulatori, i ricettacoli e, al tempo stesso, i liberatori della Vitalità (Elettricità) cosmica e terrestre, l'eccedenza della quale avrebbe già da lungo tempo squarciato la Terra senza queste due "valvole di sicurezza naturali[7].
 
Entrambe le aurore sono coinvolte con le peregrinazioni degli innumerevoli eserciti di ANU che entrano ed escono costantemente dal nostro globo, comportandosi così solo in certi periodi stabiliti, in numeri o masse molto più grandi — come irruzioni e fughe, e come manifestazioni delle aurore, cioè le esplosioni psico-magnetiche e vitali che di solito avvengono all'incirca durante questi periodi d’irruzioni e fughe. Questi efflussi o influenze elettromagnetiche, sono una valvola energetica per Terra, che in mancanza subirebbe catastrofi di tipo spaventoso. Come i terremoti, per quanto a volte possano essere disastrosi, le scariche delle aurore in una delle loro funzioni disperdono quello che altrimenti sarebbe un sovraccumulo di energia elettrica e magnetica nella terra; e così la salvano da catastrofi tanto terribili.

 
[1] La Dottrina Segreta I, p. 56, Istituto Cintamani.
[2] Trattato del Fuoco Cosmico p. 151.
[3] Il Libro di Dzyan.
[4] Dal nome dell’olandese Jan Oort, il quale propose che le comete che viaggiano nel Sistema Solare provengono proprio da questa nube.
[5] Lettere dei Mahatma a A. P, Sinnett, pp. 160, 165.
[6] Commentario alle Stanze di Dzyan.
[7] Dottrina Segreta I, pag 273 edizione Istituto Cintamani.
 
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