Parte X -Il Divino Settenario Solare
Fuochi e Raggi Cosmici
All’interno
dell’anello invalicabile del sistema solare, cioè dell’Uovo del Mondo Solare,
abbiamo i sette Schemi evolutivi raggruppati anch’essi in un anello
invalicabile: 1. Vulcano (il Sole, dal punto di vista exoterico); 2. Venere; 3.
Marte; 4. La Terra; 5. Mercurio; 6. Giove; 7. Saturno. Ogni Schema
planetario costituisce il corpo di un Uomo Celeste che è la mente direttiva di
quello Schema ed il principio animante del Manas. I Sette Schemi planetari sono
sintetizzati dal Terzo aspetto della divinità solare, Saturno che formano un
triangolo con Due Schemi posti fuori dell’anello dei sette, Nettuno e Urano che
rappresentano il Primo e il Secondo aspetto della divinità solare. Il pianeta sintetizzante finale, il Decimo,
il Risolutore Unico IL SOLE.
Nello stesso
modo nell’Uomo Celeste vi sono Sette
Catene di uno Schema, sintetizzate in una Catena e ulteriori Due Catene
sintetizzanti. Dieci Catene in tutto. L’analogia è valida perché un Uomo
Celeste raggiunge la piena maturità alla fine della settima Ronda, ma richiede
un processo finale di completamento o perfezionamento, che Egli consegue
durante i due periodi finali:
a.
Di sintesi, nelle tre Catene maggiori
(soggettive);
b.
Di risoluzione nell’ultima.
Per evitare confusioni tra Schemi,
Catene Globi o Ronde, quando sono riportati i nomi planetari, Terra, Mercurio,
Marte … adotto la seguente simbologia:
·
I Globi saranno indicati con la lettera B
seguite dal loro numero, ad esempio il Globo D è B4, il quarto Globo di una
Catena.
·
Le Catene saranno indicate con la lettera C
seguite dal loro numero, C4 è la Catena della Terra.
·
Gli Schemi saranno indicati con la lettera S
seguita dal loro numero, S4 è lo Schema della Terra.
La Tavola VI del Trattato sul Fuoco
Cosmico (FC 374) del Divino Settenario che nasce dalla Triade formando la Decade, e le sue permutazioni 7, 5, 4, 3, si presenta con gli Schemi
Planetari e le rispettive Catene raggruppati in modo geometrico. La Carta VI
Solare ci viene detto che è valida dalla metà della Terza-razza Radice del
nostro Globo Terra G4, fino al “Giorno del Giudizio” nella metà della quinta
Ronda nel Globo G5.
Al fondo del diagramma VI ci sono le
indicazioni riguardanti i pianeti fisici densi di ciascun Schema Planetario.
Schema S4 della Terra: 4ª Catena, 4°
Globo. Schema S3 di Marte: 4ª Catena, 4° Globo. Schema S6 di Giove: 3ª Catena,
4° Globo. Schema S1 di Vulcano: 3ª Catena, 4° Globo. Schema S7 di Saturno: 3ª
Catena, 4° Globo. Schema S2 di Venere: 5ª Catena, 5° Globo. Schema S5 di Mercurio:
4ª Catena, 5° Globo. Due pianeti fisici densi Venere e Mercurio sono sul quinto
Globo G5 e Ronda. Sappiamo che Venere S2 e Mercurio S5 sono i due Schemi più
avanzati del Settenario, e “Due degli Schemi” compiono i loro periodi ciclici
in “Cinque Ronde” (FC 744). Uno di questi è Venere, Mercurio è l’altro?
Figura
1. Diagramma Settenario dell’Uovo
Solare
Il Settenario è geometricamente
disposto con sei Schemi ai vertici di un esagono
regolare e al centro lo Schema di Sintesi Saturno S7. Inoltre gli Schemi
sono raggruppati in una coppia di triangoli equilateri con i vertici opposti in
modo da formare la Stella a Sei Punte l’esagramma che rappresenta il Macrocosmo.
È il Satkona Chakra di Vishnu a sei punte, in occidente noto come il sigillo di
Salomone, ma che rappresenta il sette perfetto, quando è rappresentato il Punto
al centro della figura.
I tre Schemi S1-S3-S5, Vulcano, Marte e
Mercurio, disposti a triangolo col vertice in alto, potrebbero essere a
polarità positiva (É) rispetto
ai tre Schemi S2-S4-S6 Venere, Terra e Giove a polarità negativa (ꟷ).
Ai vertici dei due triangoli intrecciati
si hanno i seguenti opposti polari: S1-S4 Vulcano (É), Terra (ꟷ);
S2-S5 Venere (ꟷ)
Mercurio (É); S3-S6
Marte (É), Giove (ꟷ).
Ciascun triangolo ha differenti gradi
di polarità. Triangolo S2-S4-S6:
sappiamo che la Terra (É) è
positiva rispetto a Venere (ꟷ) e di conseguenza Giove (É/ꟷ) è a
polarità intermedia o neutra tra i due. Triangolo S1-S3-S5: due Schemi
Vulcano-Marte S1-S3 hanno la stessa disposizione geometrica delle Catene e lo
stesso orientamento verso il centro, un quadrato contenente un triangolo. In
massoneria si dice che Vulcano brunisce lo scudo di Marte. Marte rappresenta il
“bugnato ruvido” o pietra grezza che deve essere tagliato e levigato fino a
diventare il “bugnato liscio”. Questo è il lavoro di Vulcano. Vulcano è dunque
a polarità positiva e Marte a polarità negativa, Mercurio attualmente è il più
evoluto, cioè il più positivo tra i tre. Complessivamente nel triangolo
S1-S3-S5, le polarità potrebbero essere: Vulcano (É/ꟷ), Marte
S3 (ꟷ),
Mercurio S5 (É).
Triangolo
S1-S3-S5, Vulcano, Marte e Mercurio. Per attribuire la polarità dobbiamo
cercare ulteriori indicazioni. I quattro Schemi che formano il Quaternario logoico
saranno assorbiti nello Schema che li sintetizza, quello di Saturno, mentre
Venere e Mercurio saranno assorbiti in Urano e Nettuno (FC 406). Nettuno è a
polarità positiva (É). Marte è
a polarità negativa (ꟷ), Mercurio neutro tra i due (É/ꟷ). La
polarità è differenza di potenziale,
e di conseguenza in una disposizione geometrica uno Schema può risultare
negativo e in un’altra positivo o neutro.
Vi sono inoltre altri tre rapporti
triangolari: S1-S2-S3, S3-S4-S5, S5-S6-S7, cioè Vulcano-Venere-Marte, poi Marte-Terra-Mercurio
e infine Mercurio-Giove-Vulcano, anche questi triangoli sono a diversa
polarità, in ognuno un positivo, un negativo e un neutro equilibrante. Ogni
Schema è formato da sette Catene raffigurate con dei cerchi, ogni Catena ha
sette Globi, al centro è raffigurato un triangolo per rappresentare le tre
Catene soggettive, portando così a Dieci il numero totale. Ci viene anche detto
che ci sono ben Dieci Catene all’interno di uno Schema Planetario, anche se il
solito metodo di raffigurazione degli Schemi Planetari è settenario. Dieci è il
numero della sintesi perfetta, mentre Sette è il numero della sola perfezione
relativa. Dieci è, quindi, un numero più sintetico di Sette.
La disposizione geometrica delle Catene all’interno del Settenario di Schemi,
valida fino al Giorno del Giudizio nella metà della Quinta Ronda, è per cinque
Schemi, S1 Vulcano, S3 Marte, S4 Terra, S6 Giove, S7 Saturno, un quadrato
contenente un triangolo, predomina l’aspetto forma, fatta eccezione per gli
schemi, S2 Venere, e S5 Mercurio. Nel
Diagramma Settenario, due Schemi che risultano opposti polari, hanno lo stesso raggruppamento geometrico
di Catene, sono gli Schemi di Venere S2 (ꟷ) e Mercurio S5 (É) pianeti sacri, sono disposti sui vertici di
due triangoli in posizione opposta, cioè hanno polarità opposta.
Venere e
Mercurio rappresentano Due Schemi che hanno raggiunto un’evoluzione maggiore
rispetto ai restanti Cinque.
Figura 2. Raffronto
Schemi Venere S2 e Mercurio S5
Nello Schema di Venere S2 si osservano
due triangoli opposti, il maggiore orientato verso il centro, cioè verso
Saturno S7. Nello Schema di Mercurio S5 si hanno ugualmente due triangoli
opposti, ma il maggiore (tratteggiato) è orientato non più verso il centro ma
verso l’esterno. Nello Schema di Mercurio S5, sei Catene sono disposte in modo
da formare un triangolo equilatero, precisamente il terzo numero triangolare.
Nello Schema S2 le sei Catene si raggruppano in tre coppie formando una stella
a tre punte. Entrambi gli Schemi presentano una settima Catena fuori del
raggruppamento delle sei, il collegamento col gruppo di sei, avviene tramite un
triangolo.
Riguardo a questi due Schemi si
riporta sia quanto suggerito dal Maestro D. K. e sia quanto riportato nel libro
“Il segreto dell'astrologia secondo i Sutra
di Param Shiva” [Parte 2].
Nel Trattato sul Fuoco Cosmico si dice
che nell’attuale sistema solare, Venere,
è veicolo dell’energia indicata come Quinto
Raggio, connesso alla Conoscenza Concreta o Scienza. Tale Raggio esprime
l’opera della corrispondente Quinta Gerarchia Creativa manifesta. Venere è il
cuore della stella a cinque punte dei Cinque raggi e dei cinque Kumara. Tra i
Cinque Raggi manifestati (3°, 4°, 5°, 6°, 7°), il Quinto occupa la posizione
mediana.
Venere è la causa del dualismo, ed è
duplice: ci appare come stella del mattino o della sera, cioè precede o segue
il Sole. Come stella del mattino lancia la vita in manifestazione, e come
stella della sera la guida a uscirne, liberandosi delle forme. Escluso
Mercurio, tutti gli altri mondi del Sistema solare vedono Venere alternarsi
quale stella del mattino e della sera. Ciò mostra che sono immersi nel
dualismo, e che il solo Mercurio, che è la Via di mezzo, non ne è coinvolto. Mercurio è veicolo dell’energia indicata
come 4° Raggio, connesso all’Armonia
tramite conflitto.
I Sutra di Param Shiva ci dicono che
la Gerarchia umana e la Gerarchia dei Deva furono originariamente create dall’Uomo Celeste Positivo dello Schema
planetario di Mercurio, penetrando nel raggio di coscienza Negativa dell’influenza dell’Uomo Celeste dello schema planetario di Venere; con l’unione
(matrimonio mistico cosmico) dei due, appariva così sul Quinto Piano solare o
Mentale, il primo veicolo denso chiamato Piano Cosmico Gassoso conosciuto anche
in sanscrito come piano di Marut[1]. Sul
sentiero dell’evoluzione, questi due Schemi si uniscono su questo Piano solare.
Il gruppo di Mercurio rappresenta la stella Sirio, che è tecnicamente il
riflesso della stella Dubhe (Kratu Rishi) la quinta delle sette stelle
dell’Ursa Major, il Quinto Principio
positivo della coscienza mentale.
Il gruppo di Mercurio si manifesta come Gerarchia di Hermes o Quarta Gerarchia
Positiva Creativa o umana. Il gruppo di Venere riflette la stella Taygeta la quinta
delle sette stelle delle Pleiadi (Taygeta in sanscrito è conosciuta come
Indirani), il Quinto Principio Negativo
della coscienza mentale. La Quinta Gerarchia Creativa Negativa di Venere è
la Gerarchia di Afrodite, è dei Deva nota, anche col nome di Gerarchia dei
Makara (coccodrillo). Le due Gerarchie di Mercurio e Venere si uniscono su
questo Quarto Piano solare, cioè sul Quarto Etere Cosmico. I Due Schemi uniti
sul Quarto Piano, il Buddhico o di Saggezza, sono conosciuti come il gruppo di Ermafroditi. Si osserva che l’unione
può avvenire perché il Gruppo Mercurio (É) è nei
tre sottopiani superiori del Piano Buddhico, mentre il Gruppo Venere (ꟷ) è nei
quattro sottopiani inferiori. Il sottopiano dove si manifesta l’Ermafrodita è
il quarto.
Il Maestro D.K. dice che le due grandi
evoluzioni (quella umana e quella dei Deva) trovano la loro unità di gruppo sul
Piano Buddhico, e frazioni di entrambe le
Gerarchie si uniscono e si fondono in modo da formare il corpo del divino
Ermafrodito. L’Ermafrodito Divino è il grande Essere, planetario o solare,
che manifesta in Sé la coppia di opposti. Inizialmente, in certi punti
determinati, le due Gerarchie possono avvicinarsi temporaneamente. Sul Piano
Buddhico si ha l’alleanza definita e permanente (FC 329).
Saturno è lo
Schema S7 che sintetizza i quattro pianeti che incarnano Manas puro e semplice,
ossia è lo Schema Maggiore in cui si
risolvono i Quattro Minori ed infine tutti i Sette (FC 370). Il Logos
planetario del nostro Schema S4 è uno dei quattro Logoi Minori, e si occupa
perciò in modo particolare dello sviluppo di un attributo del Manas.
I Sutra di Param Shiva ci dicono che
nel caso di un Uomo Celeste, che è uno dei sette aspetti della coscienza di
Vishnu, che letteralmente si manifestata come i sette Grahas (pianeti), il
piano della volontà di essere è il Secondo Piano solare, il Piano Anupadaka o
Monadico. Vashisht Vaid[2] ci
informa che secondo i Sutra di Param Shiva il nostro sistema solare (Sor
Mandal) è composto di Nove Schemi Planetari, tecnicamente considerati Dieci,
per il fatto che il sistema di Saturno (Shani) è considerato duplice nel suo
aspetto negativo e positivo, in quanto Saturno è conosciuto come negativo,
essendo l’aspetto della Madre quando considerato come donatore di nascita al
resto di Sei Schemi Planetari e positivo quando diviene il sintetizzatore per
gli Schemi Planetari di Venere (Shukra), Marte (Mangal), Terra (Prithvi), Mercurio
(Budh), Giove (Brihaspati) e Vulcano (Vishwakarma).
Vulcano in astrologia è generalmente
rappresentato dalla Luna. Secondo Vashisht la Luna ora nostro satellite
originariamente apparteneva alla Catena planetaria di Vulcano. Al gruppo
finale di sintesi di tre Schemi Planetari del nostro sistema solare oltre che
Saturno, appartengono Urano (Rahu), e Nettuno (Ketu); il terzo aspetto Saturno
è il principio di Manas, la teologia occidentale lo indica come lo Spirito
Santo. I sette Schemi Planetari forniti dai Sutra di Param Shiva coincidono con
quelli forniti nel Trattato sul Fuoco Cosmico. Il Maestro D.K. rimarca che la
Luna è una forma morta; senza nessuna emissione. Ecco perché in antichi
insegnamenti si dice che “la Luna vela
Vulcano o Urano”. È un’allusione sempre esistita e gli astrologi farebbero
bene a sperimentare e considerare (invece della Luna) Vulcano, quando
trattano con uomini di poca o modesta evoluzione, e Urano quando
considerano i più progrediti.
I Sutra di Param Shiva ci dicono che
nel nostro sistema solare, i Cinque Uomini Celesti sono attualmente attivi, che
rappresentano il Terzo Raggio Dell’Attività Intelligente, o aspetto Brahma che
è differenziato come i cinque prana o
Cinque Raggi, che sono il Terzo Raggio, il Quarto Raggio, il Quinto Raggio, il
Sesto Raggio e il Settimo Raggio, i cui corpi sono composti da Cinque Gruppi
Kumara noti anche come Manas Deva, i figli della Mente di Brahma, i creatori
del creatore, che nel precedente sistema solare raggiunsero l’aspetto della
Manas o Mente, e stanno cercando di raggiungere l’aspetto Buddhico o
saggezza. Quattro di queste entità planetarie [Grahas] i cui corpi vitali
[pranico o corpo doppio], sono fatti del Quarto Etere Cosmico rappresentano il
4°, 5°, 6° e 7° Raggio. Questi Cinque Kumara lavorano con cinque costellazioni
zodiacali.
·
Il Terzo Raggio, è rappresentato da Saturno [Shani] PISCES
·
Il Quarto Raggio è rappresentato da Mercurio [Buddhi] ARIES
·
Il Quinto Raggio è rappresentato da Venere [Shukra] TAURUS
·
Il Sesto Raggio rappresentato da Marte [Mangal] GEMINI
·
Il Settimo Raggio è rappresentato dalla Terra [Prithvi] CANCER
La Mente sintetizzante l’entità dello
Schema Planetario chiamata Saturno
rappresenta il centro della gola del nostro sistema solare. Il corpo denso
del Logos Solare consiste nel Piano Mentale solare, l’Astrale solare, il Piano
Fisico solare, in cui attualmente esiste il nostro pianeta fisico la
Terra. Questi Tre Piani solari sono controllati dalle entità chiamate sia
Kumara e sia Spiriti Planetari di questi pianeti [Grahas].
Nel Trattato sul Fuoco Cosmico si
afferma che questi Cinque Kumara, sono i
Figli
della Mente di Brahma. Questi Uomini
Celesti rappresentano il Manas o Mente
attraverso Cinque Raggi: il Terzo, il Quarto, il Quinto e il Sesto, il Settimo.
Essi furono i Cinque Raggi
principali nel primo sistema solare,
i Cinque Uomini Celesti individualizzati chiamati i Figli nati dalla Mente di Brahma, il Quintuplice aspetto di
Brahma. I Cinque Signori dei Raggi sono
rappresentati dai Cinque Kumara Cosmici. I cinque Kumara o Uomini Celesti
che incarnano precisamente il principio manasico, svilupparono il Manas in un
sistema precedente. Essi uscirono dall’onda dell’influenza manasica per
quanto riguarda la Loro stessa Natura. Si manifestano principalmente
sui cinque sottopiani inferiori di ogni Piano, e questo fattore dovrebbe essere
ricordato relativamente alle iniziazioni maggiori di Manas. Nondimeno, poiché
Essi sono la totalità del Terzo Aspetto, o Brahma, la Loro sfera d’influenza
principale è sulla divisione inferiore, o terza divisione dell’universo
manifestato, ossia sui Piani Mentale, Astrale e Fisico.
Si potrebbe chiedere perché gli Schemi
sono Dieci e, di fatto, Dieci i pianeti (sette sacri e tre celati) è perché i Sette
si fonderanno nei Tre, e alla fine i Tre in Uno solo. Notiamo l’analogia con i Sette
Raggi. Questi sette Raggi, che nella manifestazione sono differenziati, saranno
alla fine sintetizzati. I Quattro Raggi Minori si fonderanno, è detto, nel
Terzo Raggio Maggiore, ed i Tre Raggi Maggiori si fonderanno alla fine nell’unico
Raggio di Sintesi, il Raggio di Amore-Saggezza (il Drago di Saggezza, il
serpente occulto che si morde la coda). Riguardo agli Uomini Celesti, che
operano mediante i sette pianeti, vi sono
tre pianeti che si possono considerare come sintetizzanti, e quattro che alla
fine si dovranno fondere, e la loro essenza verrà assorbita dai tre; alla fine
uno assorbirà l’essenza dei tre, ed il lavoro sarà compiuto. Questo
processo avverrà fra millenni, durante l’inevitabile periodo d’oscuramento del
nostro sistema. Quattro degli Uomini Celesti appartenenti al quaternario
inferiore trovano i Loro opposti magnetici e vi si fondono. Dapprima ciò
avviene tra di Loro, con la fusione dei Raggi positivi con quelli negativi,
formando allora i due dai quattro. Poi i due si fonderanno in uno solo e
l’unico così prodotto si fonderà con il Terzo Raggio Principale. Così la
fusione procederà, finché alla fine sarà raggiunta l’unità nel sistema, ed il
Figlio avrà compiuto il Suo proposito. Egli è Amore-Saggezza perfetti, la sua
luce risplende cosmicamente, il Suo Raggio magnetico tocca la periferia del Suo
opposto cosmico, e il matrimonio del Figlio é effettuato. Le due unità cosmiche
si fondono.
Potremmo naturalmente chiedere quale
sia l’unità cosmica che è il nostro opposto solare; la risposta sarebbe che
questo fatto è attualmente celato, sebbene vi si accenni nella Dottrina Segreta
ed in altri libri sacri. Un cenno sta nascosto nel rapporto tra le Pleiadi e la
nostra Terra, ma non prima di un’ulteriore precessione degli equinozi sarà
possibile vedere pienamente quale sia con precisione tale rapporto. (FC 236).
Sappiamo per certo che il settemplice
Fuoco Elettrico, aspetto Volontà dinamica si manifesta come i Sette Spiriti
davanti al Trono. Questi sono i Sette Rishi che dimorano sul Quarto Piano
Cosmico
·
Il settemplice Fuoco Solare aspetto Amore si
manifesta come i Sette Uomini Celesti, essi sono i corpi dei Rishi, e
funzionano normalmente sul Quarto Piano del sistema, il Buddhico, o Quarto
Etere Cosmico.
·
Il settemplice Fuoco d’Attrito, i Sette
Fratelli di Fohat, si manifesta come i Sette Raja o Signori Deva dei Sette
Piani sistemici (del Piano Fisico Cosmico), sono letteralmente le sette
spirille o vibrazioni di forza nell’Atomo Permanente Fisico logoico.
Per la Legge di Analogia e di
corrispondenza si ipotizza che come il Logos Solare emana da Sé Sette Uomini
Celesti o Logoi Planetari che trovano la loro forma nei mondi densi nei sette Pianeti,
così l’atomo permanente[3] fisico
del Logos Solare emana e sette atomi permanenti fisici dei Logoi Planetari
rappresentati con i sette pianeti.
Le
Sette Catene di uno Schema sono l’espressione di un Uomo Celeste o Logos Planetario.
I Sette Uomini Celesti sono in incarnazione fisica per mezzo di un pianeta
fisico, e sta qui il mistero dell’evoluzione planetaria. Il sistema solare perfetto,
è la forma adeguata alle necessità dello Spirito che vi dimora.
Ogni corpo o forma in cui funziona lo
Spirito ha per punto focale su ciascun Piano un atomo di materia del sottopiano
atomico di quel piano. Esso fa da nucleo per la distribuzione della forza, per
la conservazione delle facoltà, per l’assimilazione dell’esperienza e per il
mantenimento della memoria.
Nell’uomo, nel microcosmo, questi
atomi sono direttamente collegati con l’uno o con l’altro dei Tre grandi Raggi:
a.
Il Raggio Monadico, raggio sintetico del
microcosmo.
b.
Il Raggio Egoico.
c.
Il Raggio della Personalità.
Ognuno di questi Raggi è collegato
all’uno o all’altro degli atomi permanenti del triplice uomo inferiore, ed ha
un’azione diretta sulle spirille dell’atomo.
L’atomo permanente può essere
considerato come il punto focale di manifestazione su un determinato Piano. È
bene ricordare che tutti i sottopiani atomici dei sette Piani formano le sette
spirille dell’atomo permanente del Logos Solare. All’infuori dell’atomo permanente fisico, il corpo
fisico umano non esiste. All’infuori dell’atomo permanente fisico del Logos
Solare, il corpo del sistema solare non esiste.
·
Il Raggio della Personalità opera sulle quattro
spirille inferiori ed è la fonte della loro stimolazione. Si noti la
corrispondenza col quaternario inferiore e la sua stimolazione da parte
dell’ego.
·
Il Raggio Egoico influenza la quinta e la
sesta spirilla, ed è la causa del loro emergere dalla latenza e potenzialità
alla potenza ed all’attività.
·
La quinta spirilla ha un valore particolare in
quanto sintetizza le quattro inferiori. È la terza se si contano le correnti di
forza a spirale partendo dal polo atomico. Essa vibra secondo cinque tipi di
forza.
·
Il Raggio Monadico è la sorgente della
stimolazione della settima spirilla.
Sappiamo che l’Uomo Celeste deve
dominare i Sette Piani del sistema solare e possiamo ipotizzare che il dominio
avvenga tramite le Sette catene Planetarie, allora il Raggio della Personalità
di un Uomo Celeste opera sulle prime quattro Catene, il Raggio Egoico con la
quinta e sesta catena, il Raggio Monadico con la quarta Catena. Sempre per
ipotesi le Quattro Catene del Quaternario inferiore evolvendosi e
armonizzandosi, si sintetizzano nella Quinta, formando la Triade superiore di
Catene, infine la sintesi finale nella Settima catena, il Ciclo è terminato.
Quanto detto si applica come ragionamento anche agli Schemi Planetari.
Per i suddetti motivi non assegneranno
i Raggi agli Schemi, primo perché il quadro che ci viene mostrato nella Carta
VI è valido sin per un periodo che va fino alla metà della prossima Quinta
Ronda, sul Quinto Globo. Secondo perché questo argomento dovrebbe essere oggetto
di uno studio approfondito basandosi su ipotesi formulate secondo l’analogia e
in base all’intuizione dello studioso. Di seguito si fa solo un discorso
riferito al percorso evolutivo dei Signori dei Raggi. L’ipotesi formulata dallo
scrivente è al seguente:
·
Ogni Raggio è positivo rispetto a quello
successivo: Il Quarto è positivo, il Quinto è negativo rispetto al Quarto, ma è
positivo rispetto al Sesto e così via.
·
I Quattro Raggi di attributo sono: il Quarto IV, Il Quinto V, il
Sesto VI, il Settimo VII.
Si dispongano i Quattro Raggi ai vertici di un quadrato.
·
Il VII si fonde col IV (IV+VII), e il V si fonde col VI Raggio (V+VI).
·
La coppia di Raggi IV
+ VII ha polarità maggiore cioè positiva
rispetto alla coppia V +
VI.
·
La fusione successiva è quella dei Quattro Raggi
di Attributo con quella del III Raggio, che risulta positivo rispetto ai Quattro
Inferiori. In definitiva i Quattro che si riuniscono con Mahat l’Intelligenza Attiva
formano il Cinque, la totalità del Manas,
la Stella di Brahma.
·
Il Terzo Raggio è negativo nella Triade
superiore dei Raggi.
Figura 3. Ipotesi fusione Raggi o Uomini Celesti
I Manasaputra divini, che sono
indicati nella Dottrina Segreta con nomi vari, sono i Figli della Mente di
Brahma, il Terzo Aspetto logoico. Svilupparono l’aspetto Manas o mente, nel
primo sistema solare, quello in cui Brahma predominava ed in cui incarnò in Sé
l’esistenza oggettiva. Sono anche definiti in molti modi anche come Kumara e
Rishi, ma anche questo è un velo sul mistero.
Nel microcosmo, quando l’uomo si
incammina sul Sentiero della Prova e continua fino alla Terza Iniziazione.
Sotto il regime del Raggio della Personalità l’uomo procede sui Cinque Raggi per lavorare coscientemente
con la Mente, il sesto senso, passando dapprima sui Quattro Raggi Secondari ed
infine sul Terzo Raggio. Egli opera sul Terzo Raggio o dell’Intelligenza
Attiva, e di qui procede ad uno dei sottoraggi degli altri due Raggi
principali, se il Terzo non è il suo Raggio egoico.
Un’interessante corrispondenza di
natura assai occulta può essere dedotta dallo studioso avanzato, in relazione
con i sette Schemi. Ve ne sono due
che possono essere considerati fondamentalmente archetipi, causali o
comportanti astrazione; tre nei quali si manifesta il Manas, e due nei quali
Buddhi si manifesta già manasicamente. Venere è uno di questi due, e così
abbiamo i tre e i due che fanno i cinque Schemi dei Cinque Kumara che sono
Brahma (FC 377).
·
Gli schemi di Saturno, Terra e Marte possono
essere considerati quelli in cui si manifesta Manas.
·
Venere e Mercurio possono essere considerati
schemi in cui Buddhi sta dimostrando manasicamente.
Nel coordinamento dei veicoli
monadico, atmico e buddhico dell’Uomo Celeste, i veicoli della vita spirituale,
che corrisponde esotericamente al prana fluente nel riflesso inferiore, il
corpo fisico eterico, il punto di sintesi
è sempre sul sottopiano atomico, ed i
sei si fondono e formano il settimo. In questo sistema solare, il piano di
sintesi non è incluso nello schema evolutivo. È il piano della riunione e del
pralaya. Nel sistema precedente ebbe
questa posizione il Quarto Eterico, che per le unità evolventi di quel
periodo, era ciò che oggi è il Piano Atomico: il punto più alto di
conseguimento. La meta di tutti era il
Piano Buddhico, o Quarto Etere Cosmico. Tre altri Piani sono la meta
attuale: il Buddhico, l’atmico e il Monadico; ogni volta tre Piani e la loro sintesi finale. Nel sistema solare
futuro, l’Etere Atomico Fisico Cosmico (il Piano Adi del sistema attuale) sarà
il punto di partenza, ed i Tre Piani da dominare saranno i tre sottopiani
inferiori dell’Astrale Cosmico (FC 76).
o
Sul Quarto Etere Cosmico o Piano Buddhico,
l’Uomo Celeste comincia a funzionare e a distaccarsi infine dai piani eterici
cosmici. Sul piano Buddhico, i Maestri e i loro discepoli formano i
quarantanove centri nel corpo dei sette Uomini Celesti.
o
Il quarto sottopiano eterico detiene la chiave
del dominio della materia.
o
Sul quarto sottopiano fisico, il quarto
eterico, si trovano i pianeti sacri, cioè i corpi densi di materia eterica
degli Uomini Celesti.
o Sul quarto
etere fisico l’uomo comincia a coordinare il suo corpo astrale o emotivo.
I Sutra di Param Shiva dicono che tra
i Sette Uomini Celesti, i corpi vitali o eterici di Quattro di essi sono
costituiti dal quarto Etere Cosmico, proprio come la maggior parte dei corpi
vitali degli esseri umani esistenti sul Piano Fisico, è anche composta
principalmente dal quarto Etere fisico che è un riflesso del quarto Etere Cosmico.
Si deve inoltre notare che la Terra S4,
Marte S3, Giove S6, Saturno S7 e Vulcano S1, stanno ancora sviluppando il
Manas, e che lo stadio raggiunto da ognuno di essi è differente e non può
essere divulgato exotericamente. Gli Uomini Celesti di questi Schemi non sono
ancora riusciti a portare i Loro corpi allo stadio in cui è possibile la
trasmutazione su larga scala. Ma vi si stanno avvicinando, e tale più ampia
trasmutazione sarà possibile quando i necessari tre quinti saranno raggiunti.
Nello Schema della Terra vi è in questo momento circa un quinto in via di
trasmutazione sull’uno o sull’altro dei Globi, e Vulcano è molto vicino ai due
quinti (FC 403).
Vorrei (D.K.) mettervi in guardia dal
dare troppa importanza all’ordine seguito nell’enumerare questi sette Schemi,
sia riguardo all’ordine di sviluppo o d’importanza, sia per la posizione in
rapporto al pianeta centrale, il Sole, o tra di essi. Solo due tra questi si
devono considerare numericamente esatti in questo stadio ed in questa Ronda,
ossia: la nostra Terra, quarto Schema, e Venere il secondo Schema. Venere è
il secondo Schema oppure il sesto, secondo che gli Schemi siano contati col
metodo mistico oppure con quello occulto. Da un dato punto di vista lo Schema
di Venere è il secondo, e da un altro è il sesto, a seconda se lo consideriamo
dalla circonferenza verso il centro o viceversa. Giove quindi sarà il secondo o
il sesto (FC 369). Mercurio, la stella dell’intuizione, o del Manas trasmutato,
è considerato in questo stadio come quinto Schema.
Il Maestro D.K. c’informa che è
necessario qui cogliere l’opportunità per far risuonare una nota di
avvertimento agli studenti relativamente ai diagrammi che sono stati inseriti
in questo trattato. Essi non illustrano che un solo ciclo dell’evoluzione
logoica, e coprono solo il presente periodo maggiore, alla cui attuazione siamo
impegnati. Grosso modo si può dire che abbracciano il periodo del sistema che
per noi cominciò alla metà della Terza Razza radice di questa Ronda, e
continuerà fino al periodo detto del “Giudizio”, nella prossima quinta Ronda. A
quel punto il nostro Logos Planetario avrà conseguito l’iniziazione che
presentemente è la Sua meta; la quinta Ronda dello Schema di Venere sarà al
termine, e lo Schema di Venere comincerà a passare in oscurazione, preparandosi
a trasferire la sua vita al pianeta di sintesi con cui è collegato; Mercurio
raggiungerà l’apoteosi del compimento, e con Marte e la Terra formerà un
triangolo sistemico. Qui parliamo di Schemi, non di Catene (FC 390).
Lo Schema di Venere, come affermato
nella Dottrina Segreta (S.D.,
I, 187; II, 33-36, 626.), è nella sua quinta e ultima Ronda. Lo Schema
di Venere, poiché è nella quinta Ronda, ha sviluppato e coordinato il quinto
principio del Manas; ne ha sintetizzato i quattro aspetti minori, fornendo così
all’aspetto Buddhico, mediante il quinto principio perfezionato, il mezzo
d’espressione. Lo Schema di Venere, considerato come centro logoico, è più
attivo del nostro, e perciò il suo magnetismo radiante è assai più esteso. La
sua irradiazione è tale che, sul Piano Buddhico, comprese nel suo raggio
d’influenza magnetica quella Catena del nostro Schema che è composta in modo
predominante di materia buddhica. Quindi, attraverso questa Catena, magnetizzò
il Globo corrispondente della nostra Catena, e da questo risultò una specifica
vivificazione dello stesso pianeta denso (FC, 368).
Poiché il nostro sistema solare è considerato del quarto ordine, e lo Schema della Terra S4 è del quarto nell’ordine, vi è di conseguenza una speciale opportunità
offerta al nostro Logos Planetario grazie a quest’allineamento. Ciò significa
il volgersi dell’attenzione del fuoco del Kundalini logoico verso questo
centro, il nostro Schema, ed i risultati che ne conseguono sono in via di
attuazione. Entro lo Schema, la Catena che ci riguarda particolarmente e
che è temporaneamente d’importanza vitale per il Logos planetario è la Catena della Terra C4, è pure quarta nell’ordine, causando così un altro
allineamento di importanza assai grande. Questo comporta un’opportunità
speciale e consente l’ingresso di forza proveniente dal cosmo stesso, ossia di
vitalità elettrica extra sistemica. Questa iperstimolazione ha per effetto ciò
che noi consideriamo cataclismi e colossali distruzioni di forme, ma si tratta
semplicemente della conseguenza inevitabile della vivificazione della vita
entro la forma, e della rottura della forma limitante, incapace di sopportare
l’azione cosmica.
Inoltre, nella Catena della Terra C4,
il Globo che attualmente riceve la polarizzazione planetaria, e che
attualmente incarna in un senso particolare la vita del Logos planetario, è l’attuale
Terra fisica, il quarto Globo G4 nell’ordine. Questo produce un ulteriore
allineamento. Si aggiunga ai fatti suddetti la conoscenza accettata che questa
è la quarta Ronda, e si
otterrà un quintuplice allineamento.
Che cosa c’è dunque in questo speciale allineamento ciclico?
1. Un sistema
solare del quarto ordine.
2. Il quarto
Schema del Sistema.
3. La quarta
Catena dello Schema.
4. Il quarto
Globo della Catena.
5. La quarta
Ronda.
Tutti questi fattori sono attivi nello stesso ciclo, e quindi
producono un allineamento simultaneo che ha per effetto l’apertura di un canale
diretto dal cuore del nostro Schema, attraverso ogni anello invalicabile, fino
alla corrispondenza cosmica che si trova al di fuori della sfera solare. A tutto ciò è da aggiungere il fatto che la
quarta Gerarchia Creativa del Manas è quella di cui stiamo considerando
l’evoluzione (FC 362-363).
L’affermazione che il grande Kumara,
venne su questo pianeta da Venere, è vera in quanto esprime il fatto che Egli
venne su questo pianeta denso (il quarto) nella quarta Catena, dalla Catena
del nostro Schema chiamata la Catena di “Venere”, che è la seconda. Egli
venne attraverso il secondo Globo della nostra Catena. Il Logos Planetario non
venne dallo Schema di Venere, ma dalla Catena di Venere del suo Schema, quello
della Terra. Grazie all’allineamento
sistemico il Kundalini logoico poté fluire in un certo triangolo di cui due
vertici erano Venere e la Terra. Questo causò l’acceleramento della
vibrazione, e consentì all’Uomo Celeste del nostro Schema di prendere
un’iniziazione minore, e di cominciare la preparazione per un’iniziazione
maggiore. (FC 387).
I Sutra di Param Shiva dicono che
l’individualizzazione degli esseri umani ha avuto luogo 21.688.405 anni
riferendoci all’anno 2011. Occorre precisare che questa cifra si riferisce
all’avvento dell’arrivo della Gerarchia Planetaria sul nostro Pianeta, seguito,
dopo tre milioni di anni, dall’individualizzazione del nostro remoto antenato,
l’uomo-animale. Ciò ebbe per effetto l’intensificazione di una relazione,
recente dal punto di vista geologico, tra l’uomo individuo e la sua maggiore
potenzialità collettiva, la Gerarchia, l’Anima stessa del Pianeta.
I Sutra ci informano che la discesa della Gerarchia Planetaria è
avvenuta in seguito all’emanazione delle energie a polarità negativa dai Deva
negativo dello Schema di Venere che crearono la Catena di Venere del Logos di
Mercurio, che si offrirono volontariamente per diventare il Logos della Terra, diventando il centro Muladhara (sede di
Kundalini) per fornire il Prana o energia vitale al resto delle manifestazioni
fisiche degli Uomini Celesti come Schemi planetari coscienti. Ciò è stato
ottenuto portando un allineamento tra la coscienza umana animale elevata al 4°
Etere del Piano Fisico Vitale, evidenziato dall’allineamento del 4° sottopiano
[Buddhico] del Piano Astrale o del desiderio, così come il 4° sottopiano
[Buddhico] del Piano Mentale in una relazione triangolare. Nel
trattato sul Fuoco Cosmico si afferma che grazie
all’allineamento sistemico, il Kundalini logoico poté fluire in un certo
triangolo di cui due vertici erano Venere e la Terra. L’unione
di questi due gruppi sul Piano Buddhico Solare (il 4° Etere Cosmico), genera
una nuova entità di coscienza collettiva conosciuta come l’Ermafrodita (Barfani
o Ardh Nareshwar), come Figlio manifestato dei Due.
Nel Trattato sul Fuoco Cosmico (pag. 390) ci viene detto che
dobbiamo riconoscere un altro triangolo entro lo Schema Terrestre S4, tra le catene
dette “Catena della Terra C4”, “Catena di Venere C2” e “Catena di Mercurio C5”;
ma questo triangolo riguarda esclusivamente i centri del Logos Planetario del
nostro Schema. Occorre segnalare una formazione sistemica molto importante
nella prossima Ronda, che porterà tre Schemi:
·
Della Terra;
·
Di Marte;
·
Di Mercurio.
In una posizione reciproca tale che ne
conseguiranno i seguenti risultati:
1. Sarà
formato un triangolo sistemico cioè tra tre Schemi.
2. Il Kundalini logoico circolerà
liberamente tra questi tre punti.
3. Un certo
grande centro logoico sarà vitalizzato, e l’attenzione del Kundalini logoico passerà dal triangolo presentemente in via di
formazione (Terra, Venere ed uno Schema il cui nome non può essere detto)
all’altro triangolo.
I quattro Schemi che formano il
Quaternario logoico saranno assorbiti nello Schema che li sintetizza S7, quello
di Saturno, mentre Venere S2 e Mercurio S5 saranno assorbiti in Urano I e
Nettuno II. Non va attribuita alcuna importanza all’ordine in cui si succedono
questi nomi. Ciò che deve essere afferrato è il fatto del dualismo. Nettuno I,
Urano II e Saturno III, assorbiranno l’essenza della manifestazione ed essi, in
rapporto al Logos Solare, corrispondono ai tre atomi permanenti nel corpo
causale dell’uomo. Diciamo “corrispondono” perché l’analogia non vale nei
dettagli. Urano e Nettuno sono i riflessi degli atomi permanenti astrale e
mentale logoici. Saturno è in realtà il corrispondente dell’atomo permanente
fisico logoico. Questo è un mistero occulto che non deve essere separato dalla
verità a cui è legato nello schema cosmico (FC 406).
Per quanto riguarda Urano, Nettuno e
Saturno, questo era da attendersi, poiché essi sono gli Schemi planetari
sintetizzanti ed offrono delle condizioni adatte solo agli stadi molto
avanzati. Sono pianeti “di mietitura”. Nettuno è il nome sotto il quale è
conosciuto sul nostro pianeta il Logos Planetario di uno dei tre Schemi
maggiori. Esotericamente si ritiene che lo Schema di Saturno abbia assorbito “i
Fuochi d’Attrito dello spazio sistemico”, Nettuno è considerato il depositario
delle “Fiamme Solari”, ed Urano come la dimora del “Fuoco Elettrico”. Nel
prossimo sistema solare Saturno Nettuno e Urano saranno i tre atomi permanenti
Manas, Buddhi e Atma del Logos Solare.
Nel trattato sul Fuoco Cosmico è
scritto che nella manifestazione attuale del Figlio, o aspetto Vishnu, cioè in
questo secondo sistema solare, siamo in più stretto rapporto con le Pleiadi e
con la loro influenza tramite il Sole e, relativamente al nostro pianeta,
tramite Venere. Nel prossimo Maha Manvantara, sotto il Primo Raggio Cosmico
della Volontà, si farà sentire il lavoro dei sette Rishi dell’Orsa Maggiore (FC
146).
Come Venere è polarizzata
negativamente rispetto allo Schema della Terra, così le sette stelle delle
Pleiadi sono polarizzate negativamente rispetto ai nostri sette Schemi. Si può
porre qui una domanda assai pertinente riguardo al fatto che Venere e le
Pleiadi sono polarizzate negativamente. Poiché il negativo è sicuramente
ricettivo, ci si potrebbe giustamente chiedere perché si usi il termine
negativo, dal momento che sono donatrici e non riceventi.
Figura 4. Polarità
Cosmiche Sirio sistema solare Pleiadi
Anche se Venere ebbe gran parte nella
stimolazione che produsse grandi eventi sulla Terra attraverso la Catena di
Venere del nostro schema, il nostro schema diede, in un modo misterioso,
molto di più di quanto avesse ricevuto sebbene il dono non sia stato della
stessa natura. L’influsso di Venere pervenuto nella nostra Catena e sul nostro
pianeta, con la conseguente stimolazione di certi gruppi della quarta Gerarchia
Creativa, quella umana, causò un evento analogo ma di grandezza ancora maggiore
nello Schema di Venere. Esso agì sulla sesta Gerarchia, una Gerarchia di Deva
che dimora nello Schema di Venere. La stimolazione partì dalla nostra sesta Catena
(o seconda, secondo l’angolo visuale) ed influì sulla Catena corrispondente
dello Schema di Venere. La grandezza della differenza può essere rilevata dal
fatto che nel nostro caso fu influenzato un solo Globo, mentre
l’influenza del nostro Schema su quello di Venere fu tale che fu stimolata un’intera
Catena. Ciò avvenne per la polarità positiva dell’Uomo Celeste dello Schema
della Terra.
Perciò, ampliando il concetto,
possiamo rilevare il fatto che i nostri Uomini Celesti sono i trasmettitori,
attraverso i loro Sette Schemi, per le sette stelle delle Pleiadi. Il nostro
sistema solare ha polarità negativa rispetto al sole Sirio, che lo influenza
psichicamente attraverso i tre Schemi di sintesi, Urano, Nettuno e Saturno, di
cui quest’ultimo, Saturno, è il punto focale per la trasmissione del Manas
cosmico a tutti i sette Schemi (FC 378). Il nostro sistema è negativo rispetto
a Sirio e positivo rispetto alla Pleiadi, cioè i Sette Schemi hanno rispetto
alle stelle di Sirio e delle Pleiadi polarità (É/ꟷ)
positiva negativa. Le Pleiadi sono l’opposto femminile di Brahma.
Non sappiamo veramente cosa il nostro
Uomo Celeste ha dato all’Uomo Celeste di Venere. Non sappiamo veramente cosa i
Sette Uomini Celesti hanno dato alle Pleiadi. Tuttavia, ci viene detto qualcosa
su ciò che il Logos di Sirio (un iniziatore cosmico rispetto al nostro Logos
Solare) ha dato al nostro Logos Solare il Manas di tipo cosmico.
Si formerà un triangolo sistemico finale,
che avrà una forza suprema, perché sarà usato dall’essenza e dalle energie estratte
dal settenario di Schemi come base negativa per la ricezione d’energia
elettrica positiva. Questa energia elettrica potrà circolare
negli schemi grazie all’attuazione di un allineamento cosmico. È l’apporto di
questa straordinaria forza spirituale durante gli stadi finali della
manifestazione, che avrà per risultato il
divampare dei Sette Soli. Sebbene i sette siano diventati i tre, questo
vale solo in rapporto ai pianeti fisici densi.
Col divampare dei sette Soli, il ciclo
evolutivo è compiuto e sopraggiunge il Pralaya dello Schema.
1. Pralaya
Cosmico è l’oscuramento dei tre Soli, ossia dei tre sistemi solari.
2. Pralaya
solare è l’oscuramento di un sistema alla fine di cento anni di Brahma. Periodo
tra due sistemi solari.
3. Pralaya
incidentale è l’oscuramento di uno Schema. Periodo tra due Manvantara.
Il divampare di cui si parla nei
libri occulti e nella Dottrina Segreta avviene nella materia eterica; è
quest’ignea energia eterica che porta a compimento (e così li distrugge) i
restanti Tre Schemi principali. Questo è la corrispondenza del bruciarsi
del corpo causale alla quarta iniziazione, causata dal fondersi dei tre Fuochi.
È solo una corrispondenza e non si deve entrare troppo nei dettagli.
Esotericamente si ritiene che lo schema di Saturno abbia assorbito “i Fuochi
d’attrito dello spazio sistemico”, Nettuno è considerato il depositario delle
“Fiamme Solari”, ed Urano come la dimora del “Fuoco Elettrico”. Questi tre Schemi
sono stimolati simultaneamente ed i Fuochi passeranno dall’uno all’altro in
modo triangolare, allora anch’essi passeranno in oscuramento. Niente rimane
all’infuori dei soli eterici incandescenti, i quali, per la stessa intensità
della combustione, si dissipano con grande rapidità (FC 1154).
Il Logos Solare, in senso
più ampio ancora è la permeante Mente Universale, il principio manasico, più i
principi buddhico e di volontà, operante nei Tre Schemi principali per mezzo di Sette Centri di forza e mediante le miriadi di gruppi che sono le
cellule del Suo corpo, nello stesso modo in cui gli esseri umani sono le
cellule del corpo di un Uomo Celeste. Il Logos Cosmico del nostro
sistema opera similmente nei Tre Sistemi Maggiori (di cui il nostro non fa
parte) utilizzando Sette Sistemi Solari
(di cui il nostro è uno) per distribuire la Sua forza, ed avendo miriadi di
gruppi settemplici come cellule del Suo corpo (FC 353).
[1]
I Marut, poiché essi si incarnano in ogni Ronda, sono considerati negli
insegnamenti esoterici, semplicemente, identici ad alcuni dei Pitri Agnihswatta.
Sono detti figli di Rudra, che è anche Agni, mentre loro madre è Diti, una
variante di Aditi. La leggenda narra che Indra (re del Firmamento, dei venti e
delle tempeste) squarcia il grembo di Diti in sette parti e ciascuna va a
formare un Marut. Essi sono i Figli del Cielo e della Terra, altro aspetto, o
sviluppo, dei Kumara.
[2] Sutra di
Param Shiva (parte 2) di Vashisht Vaid. Param in sanscrito significa
“Assoluto”.
[3]
Si noti che vi sono solo sei atomi permanenti collegati con l’evoluzione umana,
mentre un Uomo Celeste ne ha cinque, di cui uno solo nel sistema solare.