La leggenda narra che Pasifae, moglie di Minosse, accecata dalla lussuria, si fece costruire una vacca di legno in cui poteva entrare per potersi così farsi montare da un toro e soddisfare le sue voglie sessuali. Da uno di questi accoppiamenti nacque il Minotauro, un essere terribile, per metà umano e per metà taurino: corpo di uomo e testa di toro. Non appena lo vide, Minosse, il mitico Re di Creta, diede incarico all’architetto Dedalo di costruire un intricato labirinto nel quale rinchiudere il mostro che veniva sfamato con carne umana. Ogni anno sette giovani e sette fanciulle (sette coppie 2x7=14 numero misterico) venivano sacrificati al Minotauro per saziare la sua fame di carne umana. La storia del Minotauro è un mysterium tremendum.
Arianna sorellastra del Minotauro, dette un gomitolo di filo d’oro a Teseo perché lo svolgesse mentre s’inoltrava nei tortuosi sentieri dell’oscuro labirinto di Creta, dove era stato mandato dal Re, apparentemente per essere sacrificato, ma in realtà per uccidere il Minotauro che vi dimorava al centro. Fu solamente per mezzo di questo filo luminoso, tenuto fermamente per tutto il suo terrificante viaggio, che Teseo poté ritornare salvo fuori dell’oscuro e complicato labirinto, dopo aver ucciso il Minotauro.
Da un punto di vista misterico, potremmo vedere il mito di Teseo come la discesa dello Spirito nella Materia. La Personalità (Teseo) viene mandata dallo Spirito cioè la Monade (Minosse), nell’oscuro labirinto (il corpo fisico). Aiutato dall’Anima, (rappresentata da Arianna), e dal Filo d’Oro, cioè dall’Insegnamento Misterico della Saggezza Senza Tempo che la vita ci offre durante l’esistenza terrena, l’uomo deve dominare e vincere la passioni animalesche rappresentate dal Minotauro per tornare nuovamente a rivedere la Luce. Una pittura vascolare del V secolo ci mostra Teseo che uccide il Minotauro assistito da Atena, la Sapienza Misterica.
Ci viene detto che: “Prima che un uomo possa percorrere il Sentiero, deve divenire egli stesso il Sentiero”. Il Filo d’Oro simbolicamente, è il Sentiero. Questo è uno dei paradossi della scienza esoterica o misterica. Passo dopo passo e di stadio in stadio costruiamo quel Sentiero come il ragno tesse il suo filo. È quella “via del ritorno” che svolgiamo da noi stessi; è anche quella Via che troviamo e percorriamo.
La riapparizione costante dell’Antica o Eterna Saggezza, quel corpo d’Insegnamenti interiori o misterici tramandati da tempi remoti in forma adeguata all’epoca, ha sempre attirato l’attenzione degli studiosi. Per la sua straordinaria conservazione e continuità la Sapienza Antica è paragonata ad un Filo d’Oro, una linea, un sentiero spirituale che aumenta o diminuisce di chiarezza e d’intensità di secolo in secolo.
Le Scuole di Sapienza in passato s’identificavano completamente con le Scuole Misteriche. Anticamente Scienza, Filosofia, Etica, formavano un corpo unico di insegnamento che era impartito a poche persone in genere negli antichi Templi. Esteriormente era una scuola, un collegio, dove venivano insegnate scienze, arti, etica, leggi, filantropia, internamente si fornivano le prove pratiche che permettevano di catturare i segreti dei fenomeni cosmici. Tutto ciò era noto sotto il nome di Misteri.
Vi era in ogni nazione antica degna di chiamarsi civile, una Dottrina Esoterica, un sistema designato con il nome di Saggezza, e coloro che si erano votati alla sua prosecuzione furono dapprima denominati uomini saggi o dotti … Pitagora chiamava questo sistema ή γνώσις τών όντων, la Gnosi o Conoscenza delle cose che sono.
Veramente è l’ora di ricordarsi del “calice”. Gli antichi vi ardevano resine, e le sacerdotesse lo innalzavano appoggiandosi sulla spada del conseguimento. Il Fuoco sacro dello spirito apre la via dell’Insegnamento, ma la prima cura del discepolo è di accendere i fuochi manifesti. (Agni Yoga)
Sembrerebbe che il Battesimo di Fuoco sia stato illustrato chiaramente. Sul capo di certi uomini sono apparse lingue di fiamma, eppure non si vuole riconoscere l’esistenza di questa realtà. Si pretende di venerare le sacre Scritture, ma non le si porta nella vita. Non tutti avrebbero saputo accogliere e osservare come voi, con calma, la fiamma che non brucia, che pure era del tutto reale e dotata di tutte le proprietà del fuoco, tranne quella di ustionare. Occorre che il cuore sia aperto per affrontare questa fiamma. (Mondo del Fuoco I)
Lancia e scudo! Dio benedice i guerrieri. Ogni cosa verrà. Il crepuscolo avrà fine.
Non vedete che la Coscienza cosmica ribolle?
Noi seguiamo lo sviluppo della battaglia: il Piano del Creatore è inalterabile.
Fin dal Principio gli oscuri s’opposero. Fin dal Principio Noi vincemmo.
(Foglie del Giardino di Morya, Appello, 231)
Perché il riferimento all’anno 2025, quale importanza riveste questa data? L’invocazione “Vieni o Potente”, a chi è riferita?
Vieni o Potente” è riferito all’Armageddon, l’antico conflitto tra due schieramenti o campi di forza opposti Luce e Tenebre, come descritto da Giovanni nella Rivelazione o Apocalisse. La battaglia si svolge contemporaneamente in cielo e in terra, cioè nei mondi invisibili e materiali. Negli scritti simbolici e misterici, i cieli sono anche i livelli superiori di materia, e i relativi stati di coscienza o consapevolezza.
Uno spirito lungimirante potrebbe vedere dove si va impiantando il nuovo Magnete delle costruzioni future. Le energie cosmiche si vanno raccogliendo per impostare le fondazioni del Fuoco.
Ascoltate con attenzione l’avvicinarsi del Mondo del Fuoco
Mondo del Fuoco III § 140
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